In anteprima l'aspetto del nuovo tasto di facebook che sostituirà il

Da diversi anni si gira intorno al discorso del “non mi piace” e della sua possibile introduzione nel social. Dopo più di 11 anni arrivano tutte le novità richieste

di Valerio Kohler

Facebook, fondato nel lontano 2004, ha sempre avuto come fine quello di mettere in contatto migliaia di persone in ogni parte del mondo. Il “mi piace” era, d’altronde, un mezzo offerto agli utenti del social per permettere una condivisione di sentimenti generalmente positivi, spronando i vari utenti alla socializzazione.

In anteprima l’aspetto del nuovo tasto di facebook che sostituirà il

Eppure molti si lamentarono della sola disponibilità del “mi piace”: limitava drasticamente le scelte dell’utente e forzava al commento, quando sarebbe bastato un altro tasto, un’altra espressione.

Era necessario un “non mi piace”, un modo per poter esprimere la propria empatia!
Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook, si è trovato in accordo con questa realtà, accettando i limiti di un tasto che non sarebbe riuscito ad adeguarsi ad ogni situazione.
Bisogna però pensare che una soluzione azzardata avrebbe potuto sconvolgere un luogo come Facebook, che si è sempre distinto per le sue scelte moderate, nel tentativo di mantenere un ambiente sicuro e rispettabile per tutti.
Sono così nate le “Reactions”, annunciate ufficialmente l’8 ottobre su Facebook dallo stesso Mark. L’aggiornamento introdurrà una serie d’immagini, oltre al già presente “mi piace”, che diventerà parte integrante del rinnovamento, per facilitare la comunicazione di una precisa emozione.
Per poter utilizzare questa nuova funzione basterà tenere premuto per qualche secondo il tasto del “mi piace”, da cui uscirà una cartella colma d’immagini animate, a scelta tra “Like”, “Love”, “Haha”, “Yay”, “Wow”, “Sad” e “Angry”.
L’obiettivo finale sarà quello di rappresentare la maggior parte dell’emozioni riconoscibili nel minor numero possibile d’immagini.
Zuckerberg si è raccomandato però di mantenere una stabillità e una pulizia standard nel suo social, evitando esagerazioni e facendo un passo alla volta.
Quindi sì, ormai il “non mi piace” rimarrà soltanto un miraggio, sostituito però da altre idee che sono nate e sono maturate naturalmente.
Sfortunatamente non vi è ancora alcuna data precisa per il rilascio mondiale ma sono già partiti dei test mirati per gli Spagnoli e gli Irlandesi, per vedere dove porteranno queste nuove scelte.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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