Diretto da Alessandro De Pascale, alla sua prima esperienza da regista, andrà in scena il 13, 14, 20, 21, 27 e 28 aprile e il 4 e 5 maggio

Ci sono storie universali che tra le righe, il detto e, soprattutto, il non detto, parlano dell’essere umano in tutta la sua universalità: la vicenda di Amleto, principe di Danimarca è una di queste. Al di là della narrazione dei fatti, Shakespeare è stato capace di creare un racconto estremamente stratificato e appassionante per chi guarda lo spettacolo, ciò che sorprende è la molteplicità di riflessioni su vita, morte, amore, relazioni, giustizia e colpa. Tutto è in equilibrio e tutto è rappresentato da una summa di personaggi che sono sia funzionali all’intreccio, sia archetipi di aspetti diversi dell’animo umano.

Lo spettacolo che andrà in scena a partire da questo fine settimana al teatro la Locandina di via Cauciello a Pagani proverà a rappresentare tutto questo. Ne abbiamo parlato con Alessandro De Pascale che ne ha curato la regia.

Innanzitutto, perché hai deciso di rappresentare “Amleto”?
«Forse è una risposta banale ma ho deciso di mettere in scena “Amleto” perché credo sia la prova d’attore per eccellenza. Fin da quando lo lessi la prima volta, facevo teatro da poco,anche vedendo le trasposizioni, ad esempio quelladi Gassman, me ne sono reso conto. Durante la lettura del testo ho notato che tocca veramente tutte le tematiche, dal punto di vista emotivo, della natura umana. Questo è bellissimo ma estremamente difficile da affrontare».

Parlaci del lavoro di adattamento del copione.
«Sostanzialmente nell’adattare il testo non ho cercato di dare significati particolari: sono onesto non credo mi competesse. L’idea era di mettere in scena la storia di Amleto, di farla vivere ed emozionare noi e il pubblico. La difficoltà stava nel mostrare i temi su cui mi volevo concentrare: il doppio, l’ambiguità, l’indefinitezza e il dubbio. Abbiamo cercato di far passare questi elementi anche nel tagliare e nel ridurre il testo».

C’è qualcosa che hai dovuto tagliare tuo malgrado?
«Mi è dispiaciuto eliminare i personaggi diRosencrantz e Guildenstern che vengono spesso sacrificati!»

“Amleto” è la tua prima regia. Parlaci di questa prima volta.
«Fin dall’inizio ho avuto un’idea abbastanza chiara: avevo una direzione e sapevo dove voler arrivare. Bisognava capire bene solo come arrivarci. La mia paura era quella di dover gestire delle persone, anche se nella maggior parte già conoscevo, risultando incapace o in difficoltà a gestire il tutto. Man mano che siamo andati avanti, però, ho visto una parte di me che non mi aspettavo! Nell’ambito non professionistico bisogna andare incontro alle esigenze di tutti ma nel complesso sono soddisfatto del lavoro svolto. Mi piacerebbe fare ancora qualche regia, magari con pochi personaggi, un qualcosa di un po’ più intimo. Con l’esperienza di questo spettacolo, forse mi preparerei ancora meglio, anche a livello di costumi e scene, per non dover gestire queste cose in corso d’opera. “Amleto” mi ha provato tanto: in generale per ragioni personali è stato un inizio d’anno molto difficile ma anche per lo spettacolo c’ho perso la salute, pensandoci giorno e notte!»

Analizziamo gli aspetti tecnici. Scenografie, costumi, musica: cosa vedremo in scena?
«Per quando riguarda i costumi, Annika Ruggia è subentrata in un secondo momento: ne ha disegnati di bellissimi. Per le scene ci siamo mossi in anticipo con Roberto Monte. Volevo una scena scarna, che però permettesse di fare tanto.  È neutra ma si apre a tanti contesti e al centro c’è l’attore. Per quanto riguarda la musica, ci sono 3/4 tracce originali cui hanno lavorato Alessandro La Corte e Carla Marciano».

Lo spettacolo, prodotto dal gruppo teatrale “Sipario Aperto” con la regia di Alessandro De Pascale e l’aiuto regia di Fabrizio Manfredonia e Luigi Fortino andrà in scena al teatro La Locandina di via Cauciello 18 a Pagani sabato 13, 20, 27 aprile e 4 maggio alle 21 e domenica 14, 21, 28 aprile e 5 maggio alle 18:30.
Per info e prenotazioni è possibile chiamare o inviare un messaggio whatsApp al 335 191 52 42, al 338 300 95 75 o al 349 691 80 30 o ancora visitare il sito www.teatrolalocandina.com.