adamo eva

La Genesi, o meglio, il Genesì, è in realtà un riassunto breve e mal fatto dell’Enuma Eliš, dell’Epopea di Gilgameš, e dell’Atraḫasis, antichi testi sumero-accadici
Nella Bibbia sono citate due creazioni: una ai versi 26 e 27 di Genesi 1 ed una ai versi 7 e 8 di Genesi 2. Dalla lettura del testo, sulla base di indizi ben precisi, appare ben chiaro che Adamo ed Eva non potessero essere i progenitori dell’umanità.

Quali indizi? Eccoli: Caino che si fa imporre un segno alla sua cacciata perché non lo uccida “chiunque lo incontri”; il fatto che si sposi fuori dall’Eden e costruisca città; il racconto di come Set, terzogenito di Adamo ed Eva, che si sposa e dà vita ad Enos.
Un particolare curioso ed accuratamente evitato dalla Chiesa riguarda proprio Enos, nipote di Adamo: il verso di Genesi 4,26 dove leggiamo “Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore“. Chi ci segue sa che quando leggiamo “Signore” o “Eterno” nel testo in ebraico in realtà è scritto Yahweh. adamo eva2Quindi Yahweh compare per la prima volta ai tempi di Enos. Perché? Perché come la Bibbia dice in decine di punti Yahweh era un ish milkama, uomo di guerra, mentre la fabbricazione di Adamo ed Eva è stata fatta da genetisti. Siamo pazzi? Assolutamente no, e a dirlo, il 22 agosto 1997, in piena polemica mondiale dopo la nascita della celebre pecora Dolly, fu, dalle pagine dell’Unità (qui il link: https://archivio.unita.news/assets/main/1997/08/22/page_030.pdf) il professor Egael Safran, allora docente di etica medica all’università di Gerusalemme. Al giornalista che gli chiedeva come mai non mostrasse scandalo verso la clonazione rispose con tranquillità: “È vero. Basterebbe ricordare come sono venuti al mondo Adamo ed Eva”.
Infatti Adamo (anzi, “l’Adamo”, e quindi non un individuo ma un gruppo) fu fatto in qualche posto (non a immagine e somiglianza come viene detto a noi, ma, come dal testo ebraico originale, a somiglianza e con ciò che contiene l’immagine degli Elohim. Ovvero con il Dna) e poi messo nel giardino dell’Eden (Genesi 2,15) “perché lo coltivasse e lo custodisse“.
Ma basta leggere come è stata fatta Eva per capire perché il dottor Safran mostrava serenità. In Genesi 2, 21-22 leggiamo: “Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo“.
I due versi secondo i genetisti descrivono tal quale il prelievo di cellule per la clonazione. La parola tradotta con costola è in ebraico “parte laterale ricurva” e potrebbe essere tranquillamente essere la cresta iliaca da cui oggi si fanno i prelievi di cellule. Ai tempi della creazione degli adamiti infatti l’homo erectus o l’homo abilis esistevano già da decine di migliaia di anni (ne parleremo in futuro), mentre gli adamiti erano una razza particolarmente evoluta e colta voluta per interagire direttamente con gli Elohim (o Anunnaki per il mondo sumero).adamo eva3
Ma allora il Genesi che racconta? È il riassunto di testi appertenenti alla cultura sumero-accadica: Enuma Eliš, datato dal noto e stimato sumerologo italiano Giovanni Pettinato al X secolo prima di Cristo, ma forse anche più antico; l’Epopea di Gilgameš, per la quale si arriva perfino al XIX secolo prima di Cristo; l’Atraḫasis, che secondo Pettinato risale al 1950 a.C.
In questi testi ritroviamo quello che in sintesi, fatta anche male, è il contenuto del Genesi: dalla fabbricazione (non creazione!) dell‘Adamu, detto anche Lulu (che significa “il miscelato”) al Diluvio universale, con il Noè che in questa versione si chiama Ziusudra o Utnapištim. La somiglianza è impressionante. Vi invito a leggerli perché potete scaricarli facilmente in modo gratuito da internet.

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