Negli anni la potenza degli alimentatori è aumentata, ed è diminuito in modo strabiliante il tempo per ridare il 100% dell’energia ai telefonini

Sembra perfino strano a scriverlo: oggi per ricaricare uno smartphone con alcuni alimentatori bastano anche 30 minuti. Ma ci saranno pericoli in questo modo per noi o per i nostri cellulari? Lo standard delle batterie vuole che prima di scendere dal 100% all’80% dell’efficienza debbano garantire almeno 500 ricariche “full”.

Ma ci sono molti addetti ai lavori che sostengono che la ricarica superveloce sia un pericolo per le batterie. Perchè?
Il processo di ricarica funziona facendo spostare gli ioni di litio dal polo positivo al polo negativo della batteria. Semplificando, questo movimento è reso possibile dalla corrente che immettiamo attraverso l’alimentatore, facendo salire il voltaggio sino al livello di picco, dove resta stabile e poi cala nella parte finale del procedimento.
Ovviamente, più è potente il caricatore, più velocemente si completa la carica. Però batteria è chiusa, sottile e posta dentro un apparato altrettanto sottile, ed è questo per gli esperti il motivo del pericolo.
Il passaggio di corrente genera calore, e più è veloce, più ne genera. C’è poi il liquido che separa polo positivo e polo negativo, che in presenza di calore inizia a evaporare. Ma la batteria è chiusa ermeticamente, e può succedere come è successo in passato a diversi smartphone che si arrivi al rigonfiamento della parte posteriore del telefono.
Non solo: col passare del tempo e a furia di evaporare, l’elettrolita si asciuga e finisce, impoverendo l’efficacia della batteria.
Per risolvere il problema calore e disperderlo più velocemente alcuni produttori rivestono le batterie con materiali con migliore conducibilità, attraverso i quali la corrente passi più facilmente generando meno calore. Ed un altro dei segreti che molti dimenticano è caricare il telefono quando la batteria è vicina al 10-15%, facendo in modo che il calore generato dalla ricarica sia più progressivo e meno pericoloso.

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