Grazie all’entusiasmo di Filippo Astarita e Antonio Baldi il centro entra nuovamente in attività. La prima mostra è “Immagini remote” di Franco Gracco. Tra i presenti confermati alla vernice inaugurale il primo cittadino Manlio Torquato e il critico d’arte Pasquale Ruocco
Dopo moltissimi anni, riapre a Nocera Inferiore giovedì 8 maggio, in via Siniscalchi 74, la galleria “La Sfinge”, grazie all’impegno e all’entusiasmo di Filippo Astarita e Antonio Baldi insieme ad altri intellettuali e spiriti in movimento della cultura nocerina.
La galleria, centro di cultura e di diffusione dell’arte, collocata nel cuore dell’agro nocerino sarnese, appare come una nuova luce per dare un spazio particolare a tutte le forme di espressione artistica contemporanea, proponendosi non solo come punto di riferimento per i collezionisti, ma anche come luogo di incontro, dibattito e confronto per il territorio.
Una fucina di iniziativa, un vero e proprio laboratorio di idee e di manufatti estetici che rendono il nostro territorio da sempre una vera e propria officina di Vulcano.
Ed è proprio questo che gli organizzatori dello spazio espositivo intendono attuare attraverso il centro, ossia confronto e convergenza di modi di esprimersi di una generazione che pur guardando al futuro non dimentica il passato come traccia delle proprie radici e della propria sensibilità. Una finestra sul mondo, un’isola dove incontrarsi e scontrarsi nella costruzione propositiva di un percorso che contribuisca a dare all’agro nocerino sarnese un riscatto morale, etico e culturale.
Presso “La Sfinge” troveranno così spazio soprattutto opere di giovani artisti emergenti italiani e stranieri, il cui lavoro sia fresco, di qualità, stimolante e sperimentale; mostre ed eventi che si arricchiranno dell’apporto di diversi mezzi di espressione artistica come fotografia, video, installazioni e performances, oltre alle discipline classiche come la pittura e la scultura.
Primo appuntamento della Sfinge con l’arte è costituito dalla personale di Franco Gracco, artista torinese, che dall’età di nove anni – come emerge dalla sua biografia – viene affascinato e coinvolto dal mondo di suggestioni emozionali ed etiche degli affreschi pompeiani, tanto da elaborare una particolare tecnica espressiva per la sua produzione artistica che gli ha consentito di guadagnare il plauso e la fortuna di consensi sia in Italia che all’estero.
La produzione di Franco Gracco è dunque caratterizzata da atmosfere antiche e composite, che di certo derivano dal mondo classico ma che in divenire nella rappresentazione poi dei corpi e dei volti comunicano i dilemmi, le dicotomie di una generazione che è in continuo oscillare tra disperazione e ricerca nonché proteso verso una verità prosaica che indulge malinconicamente verso un racconto figurativo fatto di umanità e sentimento.
E’ come un adulterare la saggezza antica, ma nello spirito della contaminatio di corpi e di espressioni profonde e inquietanti poi si libera la grandezza artistica e la maturazione espressiva di Gracco che ti induce non a vedere le sue opere, ma guardarle come la cartina tornasole di un universo di simboli e misteri fatto di sole certezze umane.
I colori, categoricamente riferiti alla pittura pompeiana, sembrano rievocare un profumo di emozioni rarefatte e talora, commistionandosi con le tinte di una pittura di inizio novecento che ricorda per alcuni versi il virtuosismo cromatico e la trasgressiva contaminazione figurativa di Paul Delvaux, ci riportano in un mondo che è visione concreta del reale e delle sue inevitabili trasformazioni. La mostra resterà aperta dall’ 8 al 31 maggio 2014 e sarà visitabile dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 18:00 alle ore 20:00 dal martedì al sabato.
Alla vernice interverranno: il sindaco di Nocera Inferiore, avvocato Manlio Torquato; il critico d’arte Pasquale Ruocco; il professor Prisco Corvino; il presidente, professor Filippo Astarita.
Antonella Esposito