Il vice segretario provinciale di Azione Saleneo denuncia in una dura nota lo stato di abbandono delle attrazioni e la mancanza di manutenzione
Riceviamo e pubblichiamo una nota del vice presidente provinciale di Azione Salerno, Imma Zinnia nella quale denuncia alcune criticità del parco giochi di via Rea.
“Le foto che vedete non sono tratte da da un documentario post-apocalittico, ma da un parco giochi reale, dove il vero gioco è: “evita l’infortunio” e “sopravvivi al degrado”!
In un’area che dovrebbe accogliere, proteggere, far sorridere e invece mostra solo incuria, abbandono e pericolo.
Da mesi (mesi!) le mamme denunciano lo stato vergognoso in cui versa questo parco giochi comunale.
LE ATTRAZIONI PIÙ GETTONATE DEL PARCO
-Altalena “Catena della Tortura”
Con doppio nodo acrobatico a rischio strangolamento. Un tocco di brivido non richiesto.
-Il Cestino dell’Abbandono
Rimasto orfano del suo sostegno, ormai vive di espedienti. Sembra un’opera di arte urbana… ma è solo ruggine.
-Fontana Fantasma & Pozzetti a Vista
Non si sa se portino acqua, elettricità o disperazione. Ma intanto spuntano cavi ovunque come serpenti in libertà.
-Tapis Roulant del Reimpiego Creativo
Perché nei parchi giochi di Nocera, anche l’attrezzatura da palestra dismessa trova una nuova (pericolosa) vita.
-Ippopotamo Mutilato
Un tempo giocattolo felice, ora è un monumento al degrado. (No, non è un’installazione artistica!)
-Staccionata con effetto “scivolo verticale”
I bambini adorano rischiare cadute da altezze non regolamentari!
-Macchina da Rally per il Campionato di Sterpaglia
Senza ruote, senza volante, ma con tanti graffi: ideale per allenare la frustrazione.
Nessuno interviene. Nessuno risponde. Nessuno ascolta. Ma allora a chi spetta difendere i bambini, se non a chi amministra questa città?
E attenzione: non è solo una questione estetica o di decoro. È una questione di giustizia sociale.
Perché non tutti possono permettersi vacanze, viaggi, stabilimenti balneari.
Ci sono famiglie che restano in città, sotto il sole, con poche risorse e tante responsabilità.
E per loro, i parchi giochi pubblici rappresentano l’unico vero respiro, l’unico spazio di libertà, l’unica evasione possibile per i loro figli.
Togliere anche quello, lasciarlo marcire, equivale a calpestare un diritto.
E un’Amministrazione che non sa prendersi cura nemmeno di un’altalena… come può pensare di prendersi cura di una comunità?
Non servono grandi opere, servono piccoli gesti di dignità.
Una manutenzione, una verifica, una mano di vernice, una risposta concreta.
Nulla di straordinario. Solo il minimo sindacale. Quello che chi governa dovrebbe garantire, senza bisogno di essere sollecitato.
La manutenzione non è una cortesia, è un obbligo. E la sicurezza dei bambini non è un “plus”, è la base.
Perché se il parco giochi diventa un campo minato, la colpa non è della crisi: è dell’indifferenza! E allora lo ribadiamo: Non chiediamo favori. Pretendiamo rispetto.
Questo parco va sistemato. Ora. Non domani”.