Salendo per via Gramsci (ex Capocasale), mi sono fermato ad osservare l’arco nella foto.
Questo è un tipico esempio di architettura storica muraria presente nei centri antichi e, in particolare, nei cortili dei casali. Con l’ausilio di Cat, riepilogo alcuni aspetti delle modalità costruttive:
1. Struttura ad arco a tutto sesto:
– Realizzato in blocchi di tufo grigio di Fiano lavorati in conci, cioè sagomati per adattarsi alla forma curva.
– Il concetto statico sfrutta la compressione: ogni blocco spinge verso il basso e verso l’interno, trasmettendo il carico lateralmente fino agli appoggi.
2. Funzione strutturale e urbana:
– Questo tipo di arco spesso fungeva da contrafforte tra edifici (come sembra in questo caso) o come passaggio coperto per collegare ambienti di una stessa proprietà.
– In alcune città aveva anche funzioni difensive o simboliche.
3. Modalità di posa:
– I conci venivano posati su una centina in legno (struttura temporanea) fino al completamento dell’arco con la chiave di volta.
Poteva essere utilizzata l’unione tra pietra e malta, o anche solo l’incastro a secco in pietra dura (quello in foto) che garantiva durabilità.
In sintesi, si tratta di un’architettura semplice ma efficace, simbolo di una tradizione costruttiva resistente e funzionale.

Di Giulio Caso

Geologo