L’opera di Fabrizio Bellomo, “Abito Mari”, parte del progetto “News from Nowhere. Installazioni luminose” della Fondazione è stata selezionata per “Padiglione Italia” 

Sabato scorso è stata inaugurata la diciannovesima edizione della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 19 dal titolo “Intelligens. Naturale. Artificiale”, curata da Carlo Ratti. Tra le varie opere che, dal 10 maggio al 23 novembre 2025, saranno esposte nella prestigiosa cornice della mostra, ci sarà anche l’opera “Abito Mari” di Fabrizio Bellomo, parte del progetto “News from Nowhere. Installazioni luminose” per la Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno, a cura di Gianpaolo Cacciottolo e Massimo Maiorino. L’installazione di Bellomo è stata selezionata per essere presentata nell’ambito del “Padiglione Italia” dove verrà proiettato un video che racconterà genesi, committenza e realizzazione dell’opera. 

A darne notizia sono state la presidente della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, Letizia Magaldi e la direttrice artistica, Stefania Zuliani.

Il progetto espositivo di “Padiglione Italia”, intitolato “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’Intelligenza del mare” «raccoglierà- come si legge nella pagina di presentazione sul sito del ministero della Cultura- vari contributi progettuali, teorici e multimediali sul ripensamento del rapporto tra terra e mare delle aree costiere e portuali. Lo scopo quello di tracciare nuove rotte per il futuro attraverso la raccolta di proposte sperimentali generate da un’intelligenza collettiva impegnata nella risoluzione dei problemi legati alle condizioni ambientali del mare e al patrimonio marino e costiero italiano. È un invito a immaginare la “forma del mare”, prefigurando visioni futuribili o utopiche, progetti e desideri per tutti quei luoghi di frontiera tra terra e mare in cui le regole dell’abitare sono assoggettate a una costante riconfigurazione in relazione alle leggi della natura e dell’uomo. Si vuole così stimolare una riflessione su temi architettonici, urbanistici, ambientali, umanistici e geopolitici, sviluppando nuove idee che possano diventare inneschi di azioni in contesti diversi, concretizzandosi in laboratori di sperimentazione e ricerca avanzata». 

“Abito Mari”, realizzato con il sostegno di Sev Iren e il patrocinio del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno attraverso il riutilizzo di alcune lettere al neon parte di un’insegna pubblicitaria degli anni ’70, è visibile sul cornicione superiore della parte retrostante della Ex Casa del Combattente, sede della Fondazione Menna.