AJ Spin 315radio.com

Alex Pollard jr, questo il suo vero nome, sta progettando di venire a lavorare in Italia, di cui apprezza cultura, cibo e socialità. Il motivo? La bella Raffaella Petti

Ha ben 41 anni di attività come Dj radiofonico e di sala Alex Pollard Junior, noto nell’ambiente come AJ Spin. Alex è la star dell’emittente 315radio.com, e ora progetta seriamente di trasferirsi in Italia, a Nocera Inferiore.
– C’è un motivo sul perché pensi di venire in Italia e in particolare a Nocera Inferiore?
«Sì, naturalmente – sorride Alex mentre ci risponde – Oltre la cultura, che adoro, la cucina meravigliosa e l’ambiente umano che c’è qui nel Sud Italia, ho un motivo dolce e particolare: la mia compagna è nocerina, l’architetto Raffaella Petti. Una donna che amo non solo per la sua bellezza e dolcezza ma anche perché, professionalmente, ha dimostrato di avere tanti numeri lavorando con gli arredi di alcuni film come, per fare qualche esempio, “Ammen”, con Maurizio Mattioli e Ciro Villano; per la serie tv “Il commissario Malinconico”; in teatro per un’allestimento della Turandot e per un musical natalizio».
– Quando hai cominciato a “giocare” con la musica e i dischi?
«Avevo 16 anni, e uno zio più grande di me di due anni che già faceva il dj cominciò a portarmi con lui e a insegnarmi il mestiere. Così ho iniziato con la radio della mia Università, che trasmetteva in FM. Il direttore del dipartimento di musica e radio mi invitò a mettermi alla console. Fu un bellissimo periodo perché c’era molta interazione con gli ascoltatori, la radio aveva un pubblico molto vasto e non ci si limitava alla sola richiesta di dischi da ascoltare».AJ Spin alla consolle
– Il fatto della tua vita artistica che ricordi con maggior tenerezza?
«Le esperienze fatte dal vivo con dei rapper con i quali poi ho provato anche a fare qualcosa dal punto di vista artistico e le esperienze nelle discoteche del tempo. A proposito: ancor oggi gli scratch li faccio con due piatti. Mai usato e mai userò un pc per mixare».
Ricordiamolo anche ai nostri lettori: lo scratch è quella tecnica usata dai Dj che consiste nel muovere avanti e indietro il vinile sul giradischi, graffiandolo con la puntina, producendo così il caratteristico suono frusciante.
– Che progetti hai per lavorare in Italia? Ti piacerebbe maggiormente lavorare in una discoteca o in una radio?
«Innanzitutto sto cercando di migliorare molto il mio italiano. Poi, sicuramente mi piacerebbe di più condividere la mia musica attraverso una radio. Ma anche il clima di una discoteca italiana non mi dispiacerebbe affatto».
– Cosa hai fatto nella vita oltre il Dj?
«Ho lavorato per tantissimi anni in una prigione dello Stato di New York. E mi piaceva dire del mio lavoro: “Innaffio le piante morte”. La musica ha poteri immensi e sono orgoglioso di poter dire che grazie alla mia musica ho riportato sulla strada giusta molte persone».
«Alex – questa volta è la compagna Raffaella che parla – è innamorato del modo di fare italiano e dell’affabilità che abbiamo con le persone. Ma anche è piacevolmente stupito dal fatto che con chiunque parli si rende conto che uno dei suoi artisti preferiti, James Brown, qui è molto conosciuto e apprezzato. Ed è questo uno dei motivi per cui pensa che con la sua musica può trovare un ampio pubblico in Italia. Inoltre, adora la dieta mediterranea, anche se in America mangia come tutti junk food, ovvero il cibo che noi definiamo “spazzatura” come quelli ricchi di zuccheri e grassi, pizze surgelate e così via».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione