de luca vincenzo

La riforma voluta dal ministro Valditara va avanti nonostante il ricorso presentato a ottobre; De Luca ora spera nella pronuncia della Corte Costituzionale

Il Consiglio di Stato, nell’udienza dello scorso 28 novembre, ha confermato quanto già deciso il 6 novembre con decreto monocratico: resta sospesa l’efficacia dell’ordinanza del Tar della Campania datata 30 ottobre in merito al decreto interministeriale di attuazione della riforma del cosiddetto dimensionamento scolastico prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e impugnato dalla regione Campania.

«È evidente che dopo la pronuncia della Corte Costituzionale rispetto al rigetto dei ricorsi di Toscana, Emilia e Puglia, la tendenza giurisprudenziale è questa- ha dichiarato al Fatto Quotidiano Lucia Fortini, assessore all’istruzione della giunta guidata da Vincenzo De Luca-. Non ha vinto nessuno, ha perso la scuola perché così si consentono tagli di dirigenti scolastici, docenti, personali Ata eDsga. Oggi ho la sensazione di abitare in un sistema più debole e più fragile. Se in un Paese si permette di tagliare sull’Istruzione significa che non è un settore importante per questo governo».

A seguito della bocciatura del ricorso presentato, Vincenzo De Luca ha già annunciato che attenderà la pronuncia della Corte Costituzionale sulla questione di legittimità della norma sollevata dai giudici amministrativi del Tar Campania: i precedenti però non sono favorevoli, visto che la Consulta si è già ha pronunciata respingendo i ricorsi presentati daEmilia-Romagna, Toscana e Puglia.

«Se il Governo vuole andare avanti lo faccia- aveva dichiarato De Luca prima ancora di conoscere l’esito della pronuncia del Consiglio di Stato-. Vediamo se avrà il coraggio di chiudere scuole nel momento in cui fanno le passeggiate propagandistiche a Caivano per dire che dobbiamo creare un processo di socializzazione per i ragazzi, per le giovani generazioni. Se se la sentono di fare contemporaneamente le passeggiate propagandistiche e la chiusura delle scuole lo facciano. Noi abbiamo fatto altre scelte, non chiuderemo nulla».

Con il dimensionamento scolastico voluto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, su indicazione europea, si definiranno, ad esempio, quanti alunni servono a una scuola perché questa possa avere un preside e un direttore dei servizi generali e amministrativi. Con le nuove “soglie” gli istituti campani passerebbero da 965 a 839 prevedendo una serie di accorpamenti e, di fatto, assegnando più docenti e alunni a meno dirigenti.

Fabrizio Manfredonia