Gesù

Approfonditi studi affermano che quello che noi conosciamo come il nostro redentore sarebbe addirittura figlio di un soldato siriano, ma certamente non di Yahweh

Gesù Cristo, o meglio Giosuè come abbiamo visto in altri articoli, nella fantasiosa religione creata da Saulo di Tarso, San Paolo per gli amici cattolici, è il “figlio unigenito di Dio”, nato per intervento dello Spirito santo mandato dal Signore a fecondare la Vergine Maria senza che questa perdesse nè alla concezione nè al parto la sua purezza virginale.
In realtà la verità sembra essere tutt’altra. Una cosa tutt’altro che riservata agli studiosi del settore, che potete reperire perfino su Wikipedia, è che il padre naturale di Gesù-Giosuè fosse il soldato romano di origini fenicie: Tiberio Giulio Abdes Pantera, di cui conosciamo data di nascita (22 aC) e di morte (40 dC). Di lui abbiamo perfino la tomba, ritrovata in Germania, a Bingerbrück.
Chi ci dice che il padre del Redentore sia lui? Innanzitutto il filosofo Celso, che scriveva in greco ma dal nome sembra più un romano spostatosi in Oriente che un greco vero e proprio. Di lui abbiamo una sola opera, giuntaci incompleta: l’Alethès lógos, tradotto con “il discorso vero” o “la vera dottrina”. In essa leggiamo un passaggio sconcertante: “Di essere nato da una vergine te lo sei inventato tu, Gesù. In realtà sei nato in un villaggio della Giudea, da una donna del luogo, una povera filatrice a giornata. Fu scacciata dal marito, un carpentiere, per comprovato adulterio. Dopo il ripudio, fu ridotta a vagabondare per il Paese e, in gran segreto, ti partorì”.
Ma la storia di Celso non finisce qui: “A causa della tua povertà, hai lavorato come salariato in Egitto, dove sei diventato esperto di alcuni poteri, di cui vanno fieri gli egiziani. Poi sei tornato e, reso superbo proprio da questi poteri, ti sei proclamato figlio di Dio. Tua madre fu scacciata dal falegname, che l’aveva chiesta in moglie, perché colpevole di adulterio e fu resa incinta da un soldato di nome Pantera. Ma l’invenzione della nascita da una vergine è simile alle favole di Danae, di Melanippe, di Auge e di Antiope”.la tomba del soldato Pantera, presunto padre di Gesù
Dove Celso, morto dopo il 178 e quindi non coevo di Gesù-Giosuè, prende queste notizie? Dalla tradizione popolare ebraica, innanzitutto, che ricorda l’attacco dei romani a Zippori (Sepphoris, come viene chiamata tutt’oggi), città a 6 chilometri da Nazaret, per punire una ribellione locale, passando anche – come consuetudine – attraverso violenze sessuali locali. Zippori, nella tradizione ufficiale cristiana (cercate su internet e ne avrete conferma!) era la città di origine di Gioacchino ed Anna, genitori di Maria. Lei stessa vi avrebbe vissuto. Bene, Pantera era uno dei militari di quella spedizione punitiva romana e i tempi coincidono per sostenere che fu lui a violentare Maria. Pantera restò nel villaggio di Zippori almeno fino al 4-6 dC.
Ma di Gesù parla anche il Talmud, sempre in senso dispregiativo.  A questo dedicheremo un altro articolo.
Tutte chiacchiere? Se pensate così andiamo a leggere Marco 7,24. Vi si racconta una visita di Gesù in Fenicia che egli voleva tenere segreta. “In quel tempo Gesù, partito da Genesaret, andò nella regione di Tiro e Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto”.
In che casa era entrato Gesù? Secondo il professor James Tabor, ricercatore statunitense specializzato nel Cristianesimo delle origini, nella casa dei parenti di suo padre, che egli conosceva bene.
Non basta? Bene, allora i miei amici lettori ricordano bene che Yahweh, il personaggio della Bibbia divenuto per noi il Dio onnisciente, onnipotente ed eterno, era stato visto da tantissime persone: da Mosè ad Aronne, al popolo nel deserto, ad Abramo, Isacco, Giacobbe.
Bene: nel Vangelo di Giovanni ci sono due periodi che fanno decisamente a cazzotti con il fatto che Yahweh era un volto ben noto. Sono Giovanni 1, 18 e Giovanni 5, 37. Ve li trascrivo di seguito: “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”, e “anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto”.
Ora, o Gesù mentre pronunciava queste frasi era ubriaco, o la tesi che sia figlio di tutti meno che di Yahweh ha un solidissimo fondamento. Alla prossima!

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione