comune ristrutturato da via matteotti

Anche dall’ormai ex assessore agli Affari Generali arriva un attacco ai detrattori: «Ho letto e sentito parlare di valori quali correttezza e dignità ma chi parlava o scriveva non ha incarnato questi valori»

«Mi dimetto per rispetto della Città, di Paolo De Maio e dell’Amministrazione».
Inizia senza troppi giri di parole il post pubblicato sui social dal’ormai ex assessore agli Affari Generali del Comune di Nocera Inferiore Mimma Lamberti, dopo aver lasciato il suo incarico in Giunta per le ormai note vicende legate alla Social Card.

«Mi scuso pubblicamente con la cittadinanza se con la mia condotta ho urtato parte dell’opinione pubblica ma mi dispiaccio che, a prescindere, si vede e si voglia vedere, nel politico di turno l’imbroglione che ha manovrato la cosa pubblica a suo piacimento – prosegue Lamberti -. In questo caso posso dire a voce e testa alta che non è così. Sono risultata nella lista dei beneficiari della carta INPS erogata in favore delle famiglie con Isee fino a 15000€ e con minimo 3 persone nel nucleo familiare.

Il mio reddito e gli altri requisiti coincidevano così come la composizione del mio nucleo familiare composto da me ed i miei due splendidi figli. Ho visto arrogarsi poteri social inquisitori e ho sentito “saggi” della politica e professionisti che svolgono un ruolo attivo con i giovani parlare di incompetenze e indegnità collegandoli al reddito presentato. Personalmente dico a me stessa ed esorto chiunque altro a non sentirsi mai identificato con un numero che sia di un conto corrente, che sia dell’ISEE.

La dignità, le competenze ed il valore di una persona non sono certo dati da un numero. Ho letto e sentito parlare di valori quali correttezza e dignità ma chi parlava o scriveva non ha incarnato questi valori. La mia azione di ritirare la suddetta carta si è rivelata “inopportuna” perché in quanto assessore ricevo già un’indennità ma la verità è anche che non ho avanzato nessuna richiesta. Ho beneficiato legittimamente di una possibilità in più per la mia famiglia riconosciuta in automatico dallo Stato.

Lascio, non certo per il riconoscimento di alcuna colpa, scorrettezza o violazione ma per un sereno prosieguo della mia vita, di quello della mia famiglia e del lavoro dell’amministrazione comunale. Ringrazio il sindaco per la fiducia ed auguro ai miei colleghi di Giunta ed a tutta l’amministrazione buon lavoro».