Un’eredità controversa: il lascito di Marco Pannella

È iniziata la rivalutazione del personaggio di Marco Pannella, scomparso a 86 anni. L’improvviso affetto di molti, che fino a poco tempo fa ignoravano persino la sua esistenza, è sorprendente. Un amico di lunga data, Carlo Meoli, militante radicale da oltre trent’anni, ha pubblicamente espresso la sua gratitudine per le battaglie condotte da Pannella su temi cruciali come l’aborto, il divorzio, il finanziamento pubblico dei partiti, l’abolizione dell’ergastolo, la smilitarizzazione della Guardia di Finanza, la legalizzazione delle droghe leggere e i diritti LGBTQ+. Tuttavia, come discusso con l’avvocato Pino Faiella, l’impatto di Pannella è stato caratterizzato da provocazioni che spesso superavano i limiti della comprensione comune. In un contesto socio-politico talvolta più conservatore di alcune realtà islamiche, dove l’influenza della Chiesa cattolica sulla vita pubblica eccede spesso i principi di libertà di pensiero e azione, l’opera di Pannella suscita un giudizio complesso. Se da un lato condivido la stima espressa da Meoli, dall’altro non posso ignorare il lascito controverso di Pannella: l’elezione di un deputato come Tony Negri e il pagamento di vitalizi a personaggi come Ilona Staller, aspetti difficili da accettare, anche per chi si considera aperto al dibattito. Gigi Di Mauro