Il Centro Trasfusionale di Nocera Inferiore rischia la chiusura: un appello disperato

Silvia Rocco, presidente dell’AVIS di Nocera Inferiore, lancia un grido d’allarme riguardo al Centro Trasfusionale dell’ospedale Umberto I, un tempo fiore all’occhiello della sanità campana. La struttura, un tempo all’avanguardia nella raccolta e distribuzione di sangue, nel congelamento di cellule staminali e nella lavorazione di emoderivati con tecnologie avanzate, è oggi sull’orlo del collasso. L’autosufficienza, ottenuta grazie al lavoro instancabile di volontari e donatori, è diventata un ricordo. Le gravi carenze di personale medico, infermieristico e tecnico, evidenziate dalla Rocco, hanno portato all’interruzione delle raccolte interne dal novembre 2015, costringendo l’ospedale ad acquistare sacche di sangue da fornitori esterni. Questo comporta un enorme dispendio economico: circa 160 euro per ogni unità acquistata, rispetto ai 16 euro che costerebbe una donazione locale. Un’imprudenza economica aggravata dal mancato reinvestimento dei 400.000 euro risparmiati in passato grazie alla produzione interna di emoderivati, venduti a case farmaceutiche. Le difficoltà operative sono amplificate da un’inadeguata organizzazione dei prelievi, con un solo medico e due infermieri disponibili, causando tempi di attesa proibitivi e orari scomodi per i donatori. Questo ha portato all’allontanamento dei donatori abituali, che ora sono costretti a rivolgersi ad altre strutture. L’AVIS ha proposto all’Asl di farsi carico della remunerazione del personale, ma la proposta è stata respinta. Oltre alla grave situazione del centro trasfusionale, la Rocco evidenzia anche le precarie condizioni logistiche dell’AVIS stessa, con una sede inadeguata e insufficiente per le sue attività. Nonostante le numerose richieste inoltrate all’Asl e al sindaco, non si è ancora ottenuta alcuna risposta concreta. La situazione richiede un intervento immediato dell’Asl Salerno per evitare la chiusura definitiva del centro trasfusionale e garantire un servizio essenziale per l’ospedale Umberto I e l’intera comunità.