Glicemia instabile: un problema diffuso nei pazienti sottoposti a gastrectomia

Una ricerca condotta dalla Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC), in collaborazione con il Gruppo Italiano di Ricerca sul Cancro Gastrico (Gircg) e l’associazione “Vivere senza stomaco, si può”, evidenzia un’allarmante incidenza di glicemia irregolare nei pazienti che hanno subito una rimozione parziale o totale dello stomaco a causa di un tumore. I dati preliminari, presentati al quarto seminario di studi sulla nutrizione nei gastroresecati, indicano che circa il 90% degli oltre 80.000 individui in Italia affetti da questa condizione sperimenta significative fluttuazioni glicemiche. Lo studio, attualmente nella fase di monitoraggio glicemico continuo di due settimane per ciascun partecipante, ha già rivelato, nella sua prima fase, l’elevata prevalenza di due disturbi correlati: la sindrome da dumping, caratterizzata da sintomi gastrointestinali quali dolori addominali, nausea, vomito e diarrea, che insorgono entro tre ore dall’assunzione di cibo, e l’ipoglicemia reattiva isolata, manifestantesi con sudorazione, palpitazioni e debolezza nello stesso arco di tempo. Questi episodi, spesso scatenati dall’ingestione di cibi ricchi di zuccheri, determinano una notevole variabilità glicemica, con conseguenti rischi per la salute, potenzialmente gravi fino al coma. L’analisi di questionari specifici ha mostrato che 169 pazienti presentano sintomi compatibili con la sindrome da dumping e 117 con ipoglicemia reattiva isolata. La seconda fase della ricerca prevede il monitoraggio continuo della glicemia tramite sensori sottocutanei, al fine di valutare la variabilità glicemica sia sintomatica che asintomatica. La disponibilità di questi dispositivi, attualmente gratuiti solo in Emilia Romagna, secondo Claudia Santangelo, presidente dell’associazione “Vivere senza stomaco, si può”, dovrebbe essere estesa a livello nazionale per garantire un’adeguata gestione di questa problematica. Il professor Maurizio Muscaritoli, presidente SINuC, sottolinea la pericolosità di queste fluttuazioni e l’importanza di una maggiore attenzione per questo aspetto della salute dei pazienti gastroresecati.