Calabrese di nascita, arrivò al liceo classico di Nocera Inferiore nel 1960. Ancora insuperato il suo contributo alla letteratura latina e grecaEra in 30 novembre del 1989, quando Nocera Inferiore fu devastata da una notizia che intristì non poco tutti coloro che avevano frequentato il liceo classico Giambattista Vico: era deceduto, all'età di 75 anni, il professor Nicola Ieraci Bio, che del classico era stato docente di latino e greco dal 1960 al pensionamento, nel 1984. Al momento della morte era impegnato nella compilazione di una letteratura latina, rimasta incompiuta.
Il professor Ieraci Bio nacque il 27 luglio 1914 a Gioiosa Jonica, nella Locride. Giovanissimo si trasferì a Napoli dove frequentò, assieme a Luigi Compagnone, il ginnasio inferiore ed il liceo. Si laureò in lettere classiche presso l'Università di Firenze con una tesi in storia romana di cui fu relatore lo storico Carlo Arturo Giannelli. Presso l'ateneo fiorentino ebbe come maestri, tra gli altri, il filosofo Eustachio Paolo Lamanna e il grecista Gennaro Perrotta. Vincitore di tutti i concorsi a cattedra cui partecipò, scelse l'insegnamento del latino e del greco nei licei.
Ottenne una menzione d'onore al Certamen Capitolinum e collaborò con gli archeologi Mustilli ed Oliveiro agli scavi di Locri Epizephiri.Non fu estraneo alla battaglia politica, che portò avanti nelle file del Partito Socialista. In particolare, durante la campagna referendaria per la Repubblica, sostenne vivaci confronti dialettici con l'allora Ministro della Real Casa Falcone Lucifero sfidando apertamente le ire delle forze monarchiche.
Eletto sindaco del paese natale a cavallo tra gli anni '50 e '60, si adoperò perchè i suoi concittadini potessero realizzare scuole ed edifici pubblici dove prima era il latifondo, e ne ottenne l'affettuoso consenso che solo per pochi voti non lo portò alla Camera nel 1953.
Passato al "Vico" di Nocera nell'anno scolastico 1960/61, vi tenne la cattedra di greco e latino fino al pensionamento.Molte le sue opere. Per la casa editrice Conti di Napoli curò un'antologia della letteratura greca in tre volumi, nonchè l'introduzione critica e l'apparato esegetico, con nozioni di prosodia e metrica, degli Adelphoe di Terenzio. Di questa stessa commedia aveva già dato alle stampe la traduzione, corredata di schemi metrici e note grammaticali, presso l'editore Sormani di Roma, che pure gli aveva pubblicato la traduzione dell'Aulularia di Plauto, con apparato critico su lingua e grammatica plautine.
Nel dizionario dei toponimi del Rohlfs curò la parte relativa a quelli calabresi. Molti suoi discorsi, legati alla presidenza del Rotary Club Nocera Inferiore e Sarno, che tenne negli anni 1974 e 75, sono stati pubblicati dal sodalizio con prefazione del professor Vincenzo Giuffrè.