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il Nuovo Risorgimento Nocerino

 

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Un anziano abruzzese ha preteso di porre fine all’unione con la moglie 44enne, senza passare per la separazione. Il motivo? Tra i due non vi sarebbe stata convivenza o consumazione del rapporto

di Danila Sarno

In Abruzzo, un uomo di 95 anni ha presentato domanda di divorzio immediato dalla moglie, più giovane di 41 anni e di origine straniera, sostenendo di essere stato circuito: in casa di riposo da più di dieci anni, l’arzillo vecchietto non avrebbe mai convissuto con la donna, né consumato con lei il matrimonio, di cui tra l’altro le figlie dell’uomo sarebbero venute a conoscenza solo tramite alcune cartelle esattoriali.

Per di più, la consorte avrebbe inscenato un finto funerale, al solo scopo di convincere i parenti dell’anziano della sua dipartita ed ottenerne così la pensione di reversibilità. A parte la perplessità che desta il fatto che le figlie dell’uomo lo abbiano creduto morto per anni, il comportamento della moglie sembra suggerire una vera e propria truffa, considerato anche lo stato di confusione dell’ultranovantenne, il quale non era neppure a conoscenza del cognome di chi aveva sposato.
Nonostante la donna sostenga di aver convissuto per quattro mesi con il marito, quest’ultimo afferma che non vi sia stata alcuna coabitazione; tesi avallata dalla circostanza che egli sia uscito raramente dalla casa di riposo in cui vive. Per questo, l’avvocato dell’uomo ha potuto richiedere il divorzio diretto, senza passare per la separazione. Si tratta, infatti, di un procedimento utilizzabile solo se si provi che non vi sia stata consumazione entro un anno dalla celebrazione della cerimonia nuziale.vecchietto2 Generalmente, fornire tale prova è piuttosto complicato, ma in questo caso l’età del malcapitato e la documentazione della casa di riposo facilitano senz’altro la situazione.
Un’alternativa sarebbe stata quella di chiedere al giudice, e non al tribunale ecclesiastico, l’annullamento del matrimonio per incapacità di intendere e di volere al momento della celebrazione. Si tratta di un procedimento più lungo del precedente, ma allo stesso tempo più gestibile: in caso di morte dell’uomo durante il processo, infatti, gli eredi avrebbero potuto portarlo avanti senza problemi. La stessa possibilità non è prevista invece per il divorzio diretto.

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