La Cassazione condanna, per il delitto di violenza privata, il guidatore che posteggia in maniera tale da non consentire l'apertura degli sportelli di un altro veicolo
di Danila Sarno
Buone notizie per chi è stanco del parcheggio selvaggio e per chi spesso si ritrova a non poter aprire la portiera della propria automobile a causa di un'altra vettura accostata eccessivamente alla propria.
Dinanzi ad una simile situazione, fino a qualche giorno fa, l'unica soluzione per potersi mettere al volante era quella di cercare di infilarsi in quei pochi centimetri di spazio lasciati liberi, tentando di imprecare il meno possibile e sperando di evitare ammaccature indesiderate alla carrozzeria. Ora, fortunatamente, la situazione è cambiata grazie ad un intervento della Corte di Cassazione contro coloro che parcheggiano irresponsabilmente.
Infatti, nella sentenza numero 2178 del 2017, la quinta sezione penale della Corte ha stabilito che parcheggiare la propria auto a pochi centimetri da un'altra integra reato di violenza privata ai sensi dell’articolo 610 del codice penale. Secondo i giudici non c'è alcun dubbio a riguardo: la violenza può identificarsi in qualsiasi mezzo idoneo a privare l'offeso della libertà di determinazione e di azione. Ed infatti, la pronuncia riguarda il caso di un uomo che era già stato condannato, in primo e in secondo grado, per aver accostato eccessivamente la propria automobile allo sportello lato autista della persona offesa, la quale era stata costretta ad uscire dalla portiera del passeggero per affrontare l'imputato stesso. Gli Ermellini hanno considerato irrilevante il fatto che l'offeso abbia comunque avuto la possibilità di scendere dal mezzo, perché ciò che rileva è che il comportamento dell’imputato avesse pesantemente condizionato la libertà di autodeterminazione e movimento altrui.
A detta della Corte di Cassazione, non va preso neppure in considerazione il fatto che il condannato non avesse parcheggiato il proprio veicolo, bensì lo avesse soltanto posto temporaneamente in prossimità dell’altro, per poter discutere con la persona offesa a causa delle minacce che questi aveva precedentemente rivolto alla moglie e alla suocera. Dunque attenti a come parcheggiate, perché non c’è scusa che tenga: potreste rischiare molto più di una semplice multa o di un'ammaccatura!