Che il "Limone Costa d'Amalfi" sia il prodotto d'eccellenza, forse quello più conosciuto al mondo con quello di Sorrento, è noto a tutti. Oggi è ingrediente cardine della gastronomia
Dalle verdeggianti colline della Costiera Amalfitana si stagliano i terrazzamenti di limoneti. L'agrume è usato nella cucina e nella pasticceria (con esso si produce il liquore souvenir per i turisti venduto ovunque ormai, artigianale e non).
La presenza delle piante di limone in costiera, ampiamente documentata, risale almeno all' XI secolo, soprattutto dopo aver scoperto l'efficacia curativa dell'agrume contro lo scorbuto. Per tale ragione, alla luce degli studi della Scuola Medica salernitana, la Repubblica d'Amalfi dispose che a bordo delle navi vi fossero provviste dell'agrume. Ciò portò ad accrescerne la coltivazione.
Nel corso dei secoli, per la scarsa disponibilità dei terreni per l'impianto di nuove piante e l'assottigliarsi delle nuove piantagioni, si rese necessaria l'opera dell'uomo al fine di sistemare il terreno (a terrazze) ed intensificare i sesti d'impianto.
Prodotto IGP, denominazione che impone caratteristiche ben definite, dal colore al profumo, nonché all'area geografica di coltivazione che comprende, per intero, il Comune di Atrani e parzialmente i Comuni di Amalfi, Cetara, Conca de' Marini, Furore, Praiano, Positano, Ravello, Maiori e Minori. Proprio tra questi ultimi due Comuni una strada dedicata alle "furmechelle" - "Via portatrici di limoni" - donne che dalle colline scendevano a valle con il peso delle grandi ceste colme di limoni da portare, su e giù, tra scale e scalini, sentieri e viottoli serpeggianti tra le rocce.