A Villa Lanzara la presentazione del progetto che ha visto il restauro dei primi ottocento negativi su lastra di vetro, che testimoniano il volto di Salerno nei primi decenni del ‘900
Venerdì 4 marzo alle 10, a Villa Lanzara-Del Balzo (via Giuseppe Lanzara, 31) a Sarno, nel corso dell’appuntamento “Sguardi sul ‘900” sarà presentato l’archivio fotografico di Michele De Angelis e il recupero dei primi ottocento negativi su lastra di vetro.
L’iniziativa – organizzata dal Museo didattico della Fotografia (Mudif), articolazione dell’associazione di promozione sociale Il DIDRAMMO APS, e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania – si avvale del patrocinio del Comune di Sarno e della Società Salernitana Storia Patria.
L’incontro sarà coordinato da Vincenzo Petrosino, presidente de IL DIDRAMMO APS-Mudif. Interverranno il sindaco del Comune di Sarno Giuseppe Canfora; il soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania Gabriele Capone; la storica dell’arte Emilia Alfinito; Michela Sessa della Società Salernitana di Storia Patria e Rosario Petrosino del Laboratorio di Restauro de IL DIDRAMMO APS.
«Il fondo De Angelis è composto da 2.047 fototipi che contiamo di recuperare completamente entro la fine dell’anno – ha spiegato il presidente del Mudif Vincenzo Petrosino – Il recupero dei primi ottocento negativi su lastra di vetro è stato possibile grazie al finanziamento del Ministero della Cultura (Mic) tramite la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania; il restante materiale verrà restaurato grazie all’intervento della Regione Campania e sarà reso pubblico nel corso di un convegno che si terrà a Salerno negli ultimi mesi dell’anno e a cui farà da corollario una mostra dedicata”.

“La foto è uno dei supporti documentari che in questo momento mi interessa di più: si presta al racconto di un tempo legandolo al nostro presente, è medium tra genitori e figli, nonni e nipoti, funge da connessione – ha rimarcato Gabriele Capone, alla guida della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania – Nel caso del fondo De Angelis, come Soprintendenza, abbiamo supportato le attività di restauro. Con il lavoro svolto, vediamo come siano cambiati i luoghi oppure come siano rimasti inalterati. Inoltre recuperiamo personaggi fondamentali come De Angelis, figura centrale per la Salerno del ventesimo secolo. Un tecnico, un professionista, ma soprattutto una persona che dimostra sensibilità nella documentazione e nella cristallizzazione del tempo».