L’Editoriale di Gigi

Nocera Inferiore: Tra sfide e rinascita

L'anno 2017 si avvicina, portando con sé un appuntamento cruciale per Nocera Inferiore: le elezioni comunali, dopo un quinquennio. Tra…

9 anni ago

Riforma Costituzionale: un nuovo inizio per l’Italia

Il referendum costituzionale ha visto trionfare il "No", con un'affluenza alle urne paragonabile a quella del referendum sull'acqua pubblica. La…

9 anni ago

L’ascesa di Trump: un mondo in bilico

L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d'America ha suscitato reazioni a catena a livello globale, generando un'ondata…

9 anni ago

Il caso Federico: bilancia della giustizia o squilibrio? La legge, pur dovendo essere rispettata, a volte sembra perdere il suo equilibrio. Esprimiamo la nostra solidarietà alla giornalista Rosaria Federico de “La Città” di Salerno, il cui telefono cellulare è stato sequestrato in seguito al suo rifiuto di rivelare le fonti di un articolo pubblicato a giugno. Franco Abruzzo, ex presidente dell’Ordine dei giornalisti lombardi, nel suo intervento online, sottolinea che l’articolo 2 (comma 3) della legge professionale n. 69/1963 obbliga i giornalisti a tutelare il segreto professionale sulle fonti, qualora la natura delle informazioni lo richieda. Questa disposizione protegge sia il giornalista che le sue fonti. Analoga protezione è prevista dall’articolo 13 (V comma) della legge sulla privacy (n. 675/1996), che riconosce il segreto professionale giornalistico limitatamente alla fonte. La violazione di questa regola etica comporta sanzioni disciplinari (articolo 48 della legge n. 69/1963). Tuttavia, il segreto professionale non è assoluto. L’articolo 200 del Codice di procedura penale del 1988 specifica che, pur potendo il giornalista opporre il segreto professionale in giudizio, il giudice può ordinare la rivelazione della fonte qualora le informazioni siano essenziali per la prova di un reato e la loro veridicità possa essere verificata solo tramite l’identificazione della fonte. Questa deroga è ammissibile solo se: a) le informazioni sono indispensabili per la prova del reato; b) la verifica della loro attendibilità richiede l’identificazione della fonte. Non conosciamo nel dettaglio i fatti contestati alla collega Federico, ma ci chiediamo se il magistrato Silvio Marco Guarriello abbia agito in conformità all’articolo 200 del Codice di procedura penale. Il Comitato di redazione de “La Città”, insieme all’Ordine e al sindacato dei giornalisti, che hanno espresso solidarietà alla collega, nutrono dubbi in merito. In attesa di chiarimenti, esprimiamo a Rosaria la nostra vicinanza e solidarietà. Gigi Di Mauro

9 anni ago

Collaborazione e azione per il bene comune

Concedo volentieri spazio al dottor Vincenzo Stile, la cui richiesta di porre fine alle divisioni interne al Partito Democratico merita…

9 anni ago

Il declino di un politico di lungo corso

Luigi Nocera, ex sottosegretario e assessore regionale, ha conosciuto un'inattesa battuta d'arresto nella sua carriera politica, ottenendo con scarso successo…

9 anni ago

Un’eredità controversa: il lascito di Marco Pannella

È iniziata la rivalutazione del personaggio di Marco Pannella, scomparso a 86 anni. L'improvviso affetto di molti, che fino a…

9 anni ago

Un Ponte Tra Oriente e Occidente: Il Dialogo di Francesco e Kirill

L'incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill, avvenuto dopo l'insediamento di quest'ultimo nel 2009, rappresenta un momento cruciale nel…

9 anni ago

Un ricordo cinematografico e una riflessione politica

La scomparsa di Ettore Scola, avvenuta prima del suo ottantacinquesimo compleanno, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama cinematografico italiano.…

10 anni ago

La vita senza la presenza femminile: una riflessione

Anna Vittoria Fattore, quindicenne e promettente allieva del progetto Suntime guidato dalla vicedirettrice Annamaria Bove, si occupa di tematiche giovanili…

10 anni ago