Uno studio del Regno Unito ha confermato la maggiore contagiosità rispetto alla Delta,ma con tre dosi di vaccino si sarebbe protetti fino al 75%
Sono passati circa quindici giorni dalla scoperta della variante sudafricana del covid-19, poi ribattezzata Omicron, e la buona notizia è che la situazione sarebbe meno grave di quanto si potesse immaginare all’inizio.
La prima preoccupazione della comunità scientifica riguardava la possibile resistenza ai vaccini: secondo l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito invece, pur trattandosi di una variante del coronavirus più contagiosa della Delta e per la quale è previsto un maggior tasso di reinfezione come avvenuto in Norvegia, Danimarca e Sudafrica, con le tre dosi di vaccino si riuscirebbe ad avere una protezione fino al 75%. Lo studio ha coinvolto 581 soggetti ed è stato osservato che, mentre le due dosi di Pfizer o di AstraZeneca non siano in grado di contrastare il contagio da Omicron, con la dose booster le cose sembrerebbero migliorare. In Africa inoltre è stato osservato che la percentuale di ospedalizzati tra i contagiati da Omicron è molto più bassa di quelli che hanno contratto la variante Delta. Nel nostro paese attualmente ci sono una trentina di casi di variante Omicron accertati e la Campania è la regione più colpita.