La Seconda Guerra Mondiale a Nocera Inferiore: Il Carretto di Cicalesi e l’Errore Alleato

La Seconda Guerra Mondiale a Nocera Inferiore: Il Carretto di Cicalesi e l’Errore Alleato

L’agro nocerino, settembre 1943: sotto il fuoco incessante dei bombardamenti, la popolazione civile si rifugiava, stremata dalla fame e dalla paura. Come in altre aree della Campania, Nocera Inferiore si trovò al centro degli eventi bellici, situata in un punto strategico per l’avanzata alleata. L’operazione Avalanche, lo sbarco degli anglo-americani sulla costa salernitana (9-18 settembre), mirava alla conquista di Napoli e del suo porto, attraversando la fertile pianura. L’esercito italiano, in disordine, si ritirava mentre anglo-americani (generale Clark) e tedeschi (Kesselring) si scontravano in violenti combattimenti nella piana del Sele e lungo il litorale. Intanto, a Maiori, le truppe del tenente Darby, con l’obiettivo di raggiungere la piana nocerina attraverso il valico di Chiunzi e interrompere le linee nemiche, vennero bloccate in attesa di rinforzi. Per diversi giorni, dalle alture dei Monti Lattari, lanciarono bombe al fosforo su Nocera. Da quella posizione privilegiata, scambiarono un umile carretto, situato in un largo di Cicalesi, per una temibile mitragliatrice MG-42. Il carretto, appartenente probabilmente a un contadino o commerciante, subì per giorni il fuoco dell’artiglieria pesante; il proprietario, rifugiatosi in un riparo, non poté spostarlo, e le cannonate finirono per muoverlo da sole. I bombardamenti alleati si concentrarono sulla collina di Sant’Andrea e sui quartieri di Pietraccetta, Liporta e le campagne circostanti, ritenuti rifugi delle truppe tedesche. I cittadini nocerini, per salvarsi, si nascondevano nelle cave e nelle cantine, nonostante ciò, le vittime civili furono innumerevoli. Dopo la sconfitta a Salerno, i nazisti, con la strategia della “terra bruciata”, si ritirarono verso nord, saccheggiando case, distruggendo infrastrutture e commettendo numerosi crimini contro le donne. Il 29 settembre, la ritirata terminò, lasciando una città in una relativa calma. L’arrivo di camion e jeep alleati da Cava de’ Tirreni fu accolto con giubilo; sigarette e cioccolata venivano distribuite alla popolazione. La guerra, almeno per Nocera Inferiore, era finita, trasferendosi altrove.