Trentacinque anni dalla scomparsa di Simonetta Lamberti: un ricordo

Trentacinque anni dalla scomparsa di Simonetta Lamberti: un ricordo

Francesco Virtuoso, ex compagno di scuola della figlia del giudice Alfonso Lamberti, ricorda il tragico evento del 29 maggio 1982. Quel sabato, nella scuola media “Balzico” di Cava de’ Tirreni, l’esistenza di un’undicenne, Simonetta, si spezzò brutalmente. Virtuoso, allora un ragazzino di undici anni, ricorda con chiarezza la dolcezza e l’acutezza intellettuale della sua compagna di classe, evidenti nei suoi ottimi risultati scolastici. La gravità dell’accaduto, un omicidio camorristico avvenuto sul corso Principe Amedeo, non fu immediatamente percepita dal giovane Francesco, ma il fermento dei giorni successivi è impresso indelebilmente nella sua memoria: la scuola invasa da fotografi e giornalisti, desiderosi di documentare la tragedia. Anni dopo, leggendo “Gomorra” di Roberto Saviano, Virtuoso si commosse profondamente, scosso dalla fredda descrizione dell’omicidio di Simonetta, utilizzata dall’autore per evidenziare l’ipocrisia di chi tenta di riscattare la camorra del passato, contrapponendola alla criminalità contemporanea. Nel 2015, l’incontro con Serena, la sorella di Simonetta, rafforzò in Virtuoso la necessità di mantenere viva la memoria della bambina. Le parole di Serena, che continua a combattere per impedire che il sacrificio di Simonetta sia dimenticato, riecheggiano un messaggio potente: Simonetta, vittima innocente di violenza, vive nell’amore e nella memoria dei suoi cari, rappresentando un simbolo di speranza contro la crudeltà della criminalità organizzata, una testimonianza che il bene trionfa sul male.