Allarme per milioni di contribuenti: il portale dell’Agenzia delle Entrate si ferma | Stop improvviso a dicembre, cosa fare

Allarme per milioni di contribuenti: il portale dell’Agenzia delle Entrate si ferma | Stop improvviso a dicembre, cosa fare

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Un avviso ufficiale conferma il blocco temporaneo: molti servizi non saranno disponibili e i professionisti temono ritardi e disagi

Per chi ogni giorno accede al portale dell’Agenzia delle Entrate per fatture, deleghe, pagamenti o consultazioni, dicembre si apre con una notizia che sta già mettendo in agitazione imprese, partite IVA e studi professionali. Un fermo programmato, ma annunciato con una tempistica che rischia di creare più di qualche grattacapo, renderà infatti non disponibili numerosi servizi online per due giorni consecutivi. Un blocco che cade inoltre in un periodo molto delicato, tra adempimenti fiscali e scadenze di fine anno che non possono essere rimandate.

L’avviso ufficiale chiarisce che il portale “Fatture e Corrispettivi”, uno degli strumenti più utilizzati dai titolari di partita IVA, sarà irraggiungibile dal 6 all’8 dicembre 2025. Una finestra che coinvolge l’intero weekend dell’Immacolata e che costringerà migliaia di contribuenti a riorganizzare il proprio lavoro, soprattutto chi aveva programmato operazioni da svolgere proprio in quei giorni. L’intervento, spiegano dall’Agenzia, non può essere rimandato perché necessario per l’adeguamento del sistema alle nuove modalità della delega unica agli intermediari, una novità molto attesa che entrerà in vigore subito dopo lo stop tecnico.

Cosa succede durante i due giorni di stop: quali servizi si fermano e quali restano attivi

Il provvedimento del 7 agosto 2025 aveva già fissato questa finestra di manutenzione, ma per molti contribuenti l’impatto è apparso chiaro soltanto adesso, di fronte alla conferma che una parte importante del portale non sarà utilizzabile. “Fatture e Corrispettivi”, infatti, è la piattaforma con cui professionisti e aziende emettono e consultano fatture elettroniche, effettuano versamenti, accedono ai propri dati e gestiscono numerosi adempimenti digitali. Durante lo stop sarà impossibile svolgere tutte le operazioni legate alla registrazione e gestione delle deleghe e ai servizi collegati alla nuova configurazione del sistema.

Non si tratta tuttavia di un blackout totale. L’Agenzia garantisce che le funzionalità considerate essenziali resteranno comunque operative: le trasmissioni di dichiarazioni, le fatture elettroniche, i versamenti e le comunicazioni, comprese quelle relative ai crediti d’imposta per ZES Unica, ZES Unica settore agricolo e ZLS. Il resto, però, sarà momentaneamente sospeso fino all’8 dicembre, giorno in cui la piattaforma tornerà pienamente attiva con le nuove impostazioni.

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La novità della delega unica e cosa cambia dalla riapertura dell’8 dicembre

Il motivo di questo intervento è legato all’introduzione della delega unica, uno strumento che semplificherà in modo significativo la relazione tra contribuente e intermediario. Dal momento della riattivazione del portale, sarà possibile autorizzare con un solo passaggio l’utilizzo dei servizi online dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, superando la necessità di gestire deleghe separate per ogni funzionalità. Una razionalizzazione attesa da anni, che consente anche di uniformare la durata delle deleghe, valide fino al 31 dicembre del quarto anno successivo e revocabili in qualsiasi momento.

La trasmissione non potrà più essere effettuata tramite modalità analogiche, come PEC o consegna a mano, ma esclusivamente per via digitale attraverso la piattaforma. Fino al 5 dicembre resteranno attive le vecchie procedure, dopo di che tutte le nuove deleghe dovranno essere gestite tramite il nuovo sistema. Gli utenti potranno verificare dal proprio profilo personale – accessibile con SPID, CIE o CNS – l’elenco delle deleghe rilasciate o ricevute, mentre gli intermediari potranno accedere ai servizi delegabili indicati nel provvedimento del 2 ottobre 2024, tra cui il portale “Fatture e Corrispettivi”, il Cassetto Fiscale delegato, i dati ISA e le proposte di concordato preventivo biennale.

Un fermo che, almeno sulla carta, dovrebbe portare maggiore efficienza. Ma nell’immediato resta l’incertezza di due giorni di stop che costringeranno contribuenti e professionisti a rivedere scadenze, procedure e tempistiche già serrate. E in un mese in cui ogni giorno pesa, la preoccupazione è tutt’altro che ingiustificata.