Garlasco, la voce che gela tutti: cosa è emerso su Andrea Sempio nelle ultime ore | La procura non ha dubbi
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Dalle stanze della Procura filtrano dettagli che potrebbero ribaltare anni di certezze: ora la svolta sembra più vicina che mai
La storia giudiziaria del delitto di Garlasco torna a vibrare come non accadeva da anni. A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la Procura di Pavia si prepara a chiudere la nuova indagine, un percorso iniziato quasi un anno fa e che ha riaperto ferite, dubbi e scenari che sembravano ormai sedimentati. Questa volta, però, il clima attorno al fascicolo è diverso: nelle ultime ore, da ambienti investigativi sarebbero filtrate valutazioni pesanti, tanto da far parlare di una possibile svolta sul nome che da mesi occupa il centro della scena, quello di Andrea Sempio.
L’amico di Marco Poggi, da sempre figura laterale nelle ricostruzioni del 2007, oggi è l’unico indagato per omicidio volontario aggravato. Una circostanza che, già di per sé, ha segnato un cambio di equilibrio rispetto al passato. Ma quello che sarebbe emerso negli ultimi approfondimenti scientifici avrebbe ulteriormente modificato la percezione degli inquirenti, convinti di aver ormai completato l’intero mosaico probatorio utile a prendere una decisione definitiva. Secondo quanto riportato da ilGiornale, i pm Fabio Napoleone e Stefano Civardi ritengono di aver raggiunto il massimo possibile in termini di verifiche, compatibilità biologiche e revisione tecnica della scena del crimine.
È in questo clima teso e delicatissimo che si inserisce la super-consulenza affidata all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata ad agosto di rianalizzare ogni fase dell’aggressione alla luce dei nuovi dati. Una ricostruzione che, secondo indiscrezioni mai smentite, starebbe ridisegnando gli orari e la dinamica dell’assalto a Chiara Poggi in modo profondamente diverso rispetto agli atti processuali precedenti.
La consulenza Cattaneo e l’orario che cambia tutto
Tra gli elementi più discussi c’è la possibile estensione del tempo in cui Chiara sarebbe rimasta in vita. La relazione preliminare della Cattaneo, secondo le voci raccolte nelle ultime ore, indicherebbe che la giovane fosse ancora viva almeno fino alle 9.35 del mattino del 13 agosto 2007. Un orario che pesa come un macigno: alle 9.35, infatti, Alberto Stasi – condannato in via definitiva e detenuto dal 2015 – risultava connesso al computer nella sua abitazione, un dato da sempre utilizzato come riferimento temporale fondamentale.
Questo passaggio, unito alle nuove valutazioni sulla compatibilità dei colpi inferti, ha spinto la Cattaneo a convocare Andrea Sempio il 24 ottobre presso l’Istituto di Medicina Legale di Milano. Lo scopo: effettuare misurazioni precise e confrontare fisicamente il suo profilo con le traiettorie dei colpi individuate. Una procedura che, secondo chi sta seguendo da vicino il caso, serve a stabilire una volta per tutte se il suo coinvolgimento sia compatibile con quanto emerge dalle ferite della vittima.

Il Ris prepara l’ultimo passaggio prima della decisione finale
Completata la consulenza dell’anatomopatologa, la palla passerà ora al Ris di Cagliari, guidato dal colonnello Andrea Berti. Spetterà a loro la nuova analisi delle macchie di sangue (BPA), un tassello imprescindibile per verificare la correttezza della ricostruzione e, soprattutto, per confermare o smentire l’ipotesi che la scena del crimine si sia svolta nei tempi e nei modi indicati dagli ultimi accertamenti.
A quel punto, la Procura non avrà più margine di attesa. Entro le prossime settimane, probabilmente già prima della pausa natalizia, sarà presa la decisione finale: chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio oppure archiviare l’indagine che lo vede protagonista. Una scelta che potrebbe riscrivere quasi vent’anni di storia processuale, e che oggi è più vicina che mai. Nel frattempo, fuori dalle stanze della Procura, cresce la sensazione che la verità – qualunque essa sia – stia finalmente bussando alla porta.
