Ultim’ora Garlasco, costretti ad annullare tutto | L’annuncio di poche ore fa distrugge 18 anni di indagini

Ultim’ora Garlasco, costretti ad annullare tutto | L’annuncio di poche ore fa distrugge 18 anni di indagini

chiara poggi alberto stasi - risorgimentonocerino.it

Un’ordinanza arrivata nelle ultime ore ha rimesso in discussione uno dei passaggi più delicati del caso Garlasco: il riesame ha annullato il sequestro dei dispositivi digitali di Venditti, creando un effetto domino che sfiora l’intero impianto investigativo costruito in quasi due decenni.

La decisione è arrivata come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre l’attenzione sul caso aveva ripreso vigore. Il sequestro dei dispositivi – telefoni, computer e supporti digitali – rappresentava uno dei pilastri della fase più recente delle indagini. L’annullamento, motivato da irregolarità procedurali e incongruenze nella gestione degli atti, ha sorpreso analisti, avvocati e osservatori, riportando il procedimento a un punto delicatissimo. Un colpo inatteso che apre interrogativi pesanti sulla validità degli ultimi sviluppi raccolti dagli inquirenti.

Il caso Garlasco, già intricato e più volte riaperto nel corso degli anni, torna così al centro del dibattito nazionale. Da 18 anni la vicenda genera analisi, ricostruzioni e nuove domande che sembrano non esaurirsi mai. Ora, però, l’annullamento del sequestro rischia di svuotare una parte rilevante del lavoro investigativo più recente, lasciando uno spazio di incertezza che nessuno si aspettava in questa fase.

Perché il sequestro è stato annullato e cosa cambia adesso

Secondo i giudici, alcune procedure non sarebbero state eseguite nel rispetto delle norme che regolano l’acquisizione di materiali digitali. Una valutazione che, pur tecnica, ha conseguenze enormi: se un atto fondamentale viene riconosciuto come non valido, tutto ciò che ne deriva perde valore giuridico. Questo significa che i contenuti recuperati dai dispositivi non potranno essere utilizzati nelle analisi successive, creando un vuoto nelle verifiche che si stavano conducendo.

Gli esperti sottolineano che i dispositivi digitali rappresentano oggi una fonte centrale nelle indagini: registrano abitudini, movimenti, contatti e conversazioni che permettono ricostruzioni di grande precisione. L’annullamento del sequestro non solo elimina questa possibilità, ma mette anche in discussione il percorso che gli inquirenti stavano tracciando. È un colpo che scompiglia equilibri delicati e costringe a immaginare nuove strategie investigative laddove sembrava si stesse finalmente delineando una direzione precisa.

chiara-poggi hanno annullato tutto – risorgimentonocerino.it

La reazione degli esperti e il peso di 18 anni di incertezze

L’annuncio ha immediatamente scatenato reazioni contrastanti. Da un lato c’è chi parla di un duro arretramento che rischia di far perdere tempo prezioso; dall’altro chi vede nella decisione la dimostrazione della necessità di un rigore assoluto nella gestione degli atti. Il caso Garlasco, proprio per la sua complessità e per la lunga storia processuale, richiede una precisione estrema per evitare errori che possano comprometterne la credibilità.

Il peso di 18 anni di indagini non è indifferente. Ogni nuova apertura o chiusura genera un’ondata emotiva e mediatica che accompagna ogni dettaglio, ogni atto, ogni testimonianza. Con l’annullamento del sequestro, una parte del percorso recente sembra essersi sgretolata, lasciando spazio a un senso di sospensione che il pubblico percepisce con crescente frustrazione. Le domande aumentano, le risposte diminuiscono, e il rischio è quello di ritrovarsi nuovamente in un labirinto interpretativo da cui è difficile uscire.

Il futuro del caso resta ora in bilico. Le prossime mosse degli inquirenti saranno decisive per capire se e come sarà possibile recuperare il terreno perso. Per il momento, l’unica certezza è che l’annuncio delle ultime ore ha scosso in profondità un’indagine già segnata da svolte, ripensamenti e ombre che sembrano non voler abbandonare la scena. Un capitolo che si riapre, ancora una volta, senza sapere dove condurrà.