“Prego, sono 5 euro per entrare” | Poste Italiane introduce la tassa d’ingresso: ufficiale da novembre

Il nuovo pagamento di Poste Italiane

Il nuovo pagamento di Poste Italiane (Fonte: Redazione)- www.risorgimentonocerino.it

Cos’è quella nuova “tassa d’ingresso” di 5 euro, di cui si sta discutendo molto in rete, in merito a Poste Italiane? Facciamo chiarezza in merito.

Sono anni ormai che i cittadini si sono abituati a gestire molti aspetti della propria vita amministrativa ma anche privata, attraverso l’ausilio di smartphone, computer e app: dal pagamento delle multe, alla prenotazione per una visita medica e così via.

Ovviamente tutto ciò ha comunque un costo anche se spesso appare invisibile ai cittadini che la utilizzano, anche solo durante la fase di registrazione con un pagamento una tantum o annuale, in realtà quella cifra potrebbe coprire costi di gestione.

Per esempio, con l’aumento della richiesta di questi metodi digitalizzati, c’è bisogno di una sicurezza maggiore per questo alcune aziende potrebbero introdurre delle piccole tariffe annuali o per servizi considerati premium, a carico dell’utilizzatore.

Molti si sono chiesti quindi come mai Poste Italiane richiede 5 euro per entrare e beneficiare di un servizio che è sempre stato gratuito fino a ieri? Facciamo chiarezza in merito a questa “tassa d’ingresso”.

Il sottile equilibrio tra gratuito per l’utente e sostenibile per l’azienda

Ovviamente com’era prevedibile, questa “tassa d’ingresso” richiesta da Poste Italiane, sta generando molta preoccupazione online. Questo perché se per anni questo servizio è stato gratuito, il pensiero che presto potrebbe diventare a pagamento e quindi sostenuto, anche se in parte, dai cittadini, sta sollevando parecchie polemiche.

Non è la prima volta che l’opinione pubblica si è divisa in merito al mantenimento di servizi di qualità in modo gratuito o meno. Se da una parte c’è chi è anche disposto a pagare purché le caratteristiche non cambino, dall’altra c’è chi non è contento di questi oneri a carico dell’utente. Ma quindi: perché dovrete pagare 5 euro a Poste Italiane? Facciamo chiarezza in merito.

Il pagamento per Poste Italiane
Il pagamento per Poste Italiane (Fonte: Wikimedia Commons) – www.risorgimentonocerino.it

Il “ticket d’entrata” di Poste Italiane

Appurato che il dibattito in merito al pagamento di questa “tassa d’ingresso” di 5 euro a Poste Italiane, è attualmente in corso, molti si chiedono cos’è di preciso che i clienti dovranno pagare? Ebbene, come possiamo leggere da ilsalvagente.it, com’era prevedibile pensare, pare che anche Poste sia pronta a mettere il suo Spid a pagamento come gli altri provider. Pare che come già fatto dalla concorrenza: Aruba, InfoCert, Register.it e così via, anche Poste Italiane starebbe pensando a far pagare una sorta di “tassa d’ingresso” di 5 euro all’anno per poter entrare nell’app e utilizzare il servizio proposto. Non c’è ancora nulla di certo (in molti ipotizzano sui social l’ufficialità da novembre), quindi in attesa di scoprire se anche le poste attiveranno o meno un canone annuo, sappiate che avrete due strade percorribili.

La prima: pagare e continuare a utilizzare i servizi dei vari provider in merito allo Spid; secondo: una volta certi di questa informazione, potrete disdire e utilizzare il medesimo servizio offerto gratuitamente dalla Cie, cioè dalla vostra carta d’identità digitale. Per questa seconda alternativa, dovrete seguire le indicazioni presenti sul sito del Ministero dell’Interno, scaricare l’app e utilizzarla come lo Spid attuale. Da qui in poi la scelta sarà vostra.