Il Ministero ha deciso: c’è il “DIVIETO CELLULARI” per questi pensionati italiani | Non importa la residenza

Cellulari per anziani - blog - risorgimentonocerino.it
I nostri cellulari, tanto amati quanto odiati diventano importanti per tutti in particolari casi, in altri perfino imprescindibili.
Tutti noi vorremmo, o abbiamo voluto, almeno una volta nella vita fare a meno del nostro smartphone lasciandolo spento in un cassetto, se non altro per vivere come si faceva una volta.
Oggi però, averlo in tasca, non si tratta solo più di una moda, ma anche di una necessità. Basti pensare, anche solo per un secondo, tutto quello che facciamo con il nostro telefono, cose che spesso esulano dalla sola chiamata.
Prendendo ad esempio una giornata al mercato cittadino utilizziamo il nostro smartphone per consultare la lista della spesa, chiamare un amico, mandare foto e messaggi su ciò che compriamo e in alcuni casi, perfino pagare con la carta presente sul nostro apparecchio.
Per non parlare dei più giovani, che spesso non possiedono il computer, ma preferiscono il loro amato smartphone per chattare con gli amici, vedere e registrare video e divertirsi sui social. Oggi il telefono cellulare rappresenta davvero, come dicevano i teorici, l’appendice del nostro braccio, come una sorta di aggiunta senza la quale non possiamo fare a meno di vivere.
Divieto cellulari per questi italiani
Quello che però ha deciso il Ministero è che per alcuni pensionati vi sono delle modifiche molto importanti proprio per le decisioni che sono state imposte.
Quello che cambia è ove si trovano queste persone interessate, essendo in un carcere di massima sicurezza. “Il sistema carcerario è indifeso rispetto all’ingresso dei telefoni cellulari. Chi è al livello più alto del nostro, ed ha responsabilità amministrativa e politica della gestione delle carceri, dovrebbe porsi il problema di schermare in modo opportuno gli ambienti carcerari”. Questo è quanto ha detto il procuratore distrettuale di Catania, Francesco Curcio, incontrando i giornalisti per fare il punto sull’operazione antimafia contro il clan Scalisi, operante nel territorio di Adrano.
Il cellulare non lo puoi utilizzare qui
“Mi rendo conto che è ormai impossibile che i telefoni non arrivino all’interno del carcere – ha aggiunto – arrivano con i droni, con i lanci dall’esterno o in altri modi, ma se i cellulari fossero in un ambiente schermato, anche se riuscissero a entrare, il problema sarebbe risolto”.
Il procuratore ha sottolineato anche le pecche a cui va incontro, a causa di questo problema, il principio rieducativo della pena: “Diciamo che la pena deve avere una funzione rieducativa, ma dobbiamo chiederci come possa esserci rieducazione se il detenuto continua a delinquere in carcere utilizzando il cellulare”.