Dovete schiattare di fame | TAJANI ELIMINA IL BONUS: da oggi dovete camminare con le vostre gambe

Antonio Tajani (risorgimentonocerino.it)
Non è più possibile vivere come facevi prima: il bonus di cui hai tanto usufruito senza saperlo è ormai un ricordo lontano.
La politica della destra, in Italia come all’estero, è caratterizzata da una dialettica che tende a spostare il peso delle difficoltà sui singoli cittadini. Se non ce la fai, se sei povero o precario, il problema sei tu, non il sistema. È una visione che privilegia la responsabilità individuale, quasi a voler negare le complessità sociali ed economiche che determinano la condizione delle persone.
In questo scenario si colloca anche la narrazione del governo Meloni, di cui Antonio Tajani è uno degli interpreti principali. La linea è quella di un sostegno ridotto, di un assistenzialismo considerato dannoso, come se ogni aiuto fosse un freno alla crescita personale. Il messaggio è chiaro: niente scorciatoie.
Bisogna camminare con le proprie gambe, anche quando il terreno è scivoloso e le opportunità non sono uguali per tutti. Questo tipo di approccio affonda le radici in un modello politico che la destra globale ripropone da tempo. Dal trumpismo negli Stati Uniti alle ricette economiche più rigide in Europa, la logica è sempre la stessa.
Niente più bonus?
Nonostante il tono duro della dialettica, il governo Meloni ha varato diversi strumenti di sostegno. Tra i più rilevanti c’è l’assegno unico, rivolto alle famiglie con figli, pensato per riordinare il complicato sistema di detrazioni e bonus precedenti.
Accanto a questo, sono rimasti in piedi altri incentivi mirati, anche se ridimensionati rispetto agli anni scorsi. Bonus natalità, sostegni per il caro energia, agevolazioni fiscali: strumenti che cercano di tenere insieme le esigenze di bilancio con la necessità di non lasciare soli i cittadini. Ma adesso tutto cambierà.
La decisione di Tajani
Il Corriere della Sera ha diffuso le informazioni. Proprio in vista della prossima manovra, il governo sta valutando un taglio netto ai bonus edilizi. Dal prossimo anno, salvo proroghe, la detrazione per chi ristruttura la propria abitazione principale scenderà al 36%, mentre per le seconde case e gli immobili tenuti a disposizione la percentuale calerà al 30%.
Il ridimensionamento riguarderà non solo il bonus ristrutturazione, ma anche l’ecobonus e il sisma bonus. Questi ultimi manterranno la stessa percentuale di detraibilità ma rimarranno distinti, con la possibilità di essere applicati anche agli immobili non residenziali. Una distinzione tecnica che però, nella sostanza, segna una riduzione complessiva del vantaggio fiscale. In assenza di modifiche, dal 2026 la situazione sarà questa: meno incentivi, più spese dirette per chi decide di mettere mano alla propria casa. E ancora una volta, il messaggio che passa è lo stesso: arrangiatevi.