“Vi paghiamo il tempo per fare cacca la mattina” | Il Ministero del Lavoro ha deciso: buste paga corrette a ottobre

In busta paga anche il tempo per andare al bagno - Pixabay - www.risorgimentonocerino.it
Svolta epocale a ottobre per quanto riguarda le buste paga. Il Ministero le corregge tutte: verrà pagato anche il tempo in cui si va in bagno.
I lavoratori si battono sempre, costantemente e con forza, per fare sì che tutti i loro diritti vengano tutelati. Ovviamente, ciò vale per qualsiasi settore. Purtroppo, però, non sempre si ottengono i risultati sperati e sono tanti i cittadini che si sentono vessati, oppressi sul proprio luogo di lavoro.
Ancora oggi, infatti, in molti casi, l’ambiente lavorativo non è dei migliori. Molto spesso si sta male, si vivono male le ore in cui bisogna stare lì a lavoro, sia a causa dei comportamenti messi in atto dai datori di lavoro, sia da quelli dei colleghi che tentano in tutti i modi di minare la serenità degli altri.
Per non parlare, poi, delle paghe mensili. Sono rari i casi in cui un lavoratore viene pagato bene per la mansione che svolge. Nella maggior parte dei casi, infatti, non si è tutelati e si è costretti a firmare un contratto diverso rispetto a ciò che realmente si và a svolgere e, soprattutto, a percepire. Insomma, mancano le tutele.
Per fortuna, però, dal prossimo mese di ottobre cambia tutto. Ebbene sì, avete capito benissimo perché il Ministero del Lavoro ha appena deciso che le buste pagarli del prossimo mese verranno rimodulate al rialzo. In pratica, tutti i datori di lavoro dovranno adeguarsi e pagare anche il tempo utilizzato dai dipendenti per fare la cacca.
Da ottobre ti pagano anche per fare la cacca
Sono tanti già i cittadini che sono venuti a conoscenza di questa nuovissima decisione da parte del Ministero del Lavoro e che stanno festeggiando per un traguardo storico che nessuno avrebbe mai pensato di poter tagliare in così breve tempo. Ebbene sì, perché, finalmente, non dovranno più stare male.
Si tratta di una grossa vittoria, ottenuta dopo mesi di proteste, di battaglie per fare sì che i loro diritti da lavoratori non venissero più negati. Fatte queste dovute premesse, è arrivato il momento di capire al meglio in che modo verrà inserito in busta paga questo tempo utilizzato per andare in bagno e, soprattutto, quantificarne l’ammontare.
Molto ci rinunciavano: da ottobre non dovranno più
Siamo dinanzi ad una svolta epocale per i lavoratori italiani, in particolar modo per una categoria specifica. Parliamo degli autisti del 118 che hanno dovuto combattere strenuamente per fare valere i loro diritti ed ottenere quello che viene definito il “tempo tuta”, ovvero il tempo per indossare la propria divisa. Fino a poco tempo fa, infatti, il tempo utilizzato da questi per cambiarsi non veniva preso in considerazione e, quindi, non veniva retribuito.
In questo modo, gli autisti del 118 rinunciavano anche ad andare in bagno per non perdere tempo prezioso. Dal prossimo mese, invece, potranno andare in bagno senza perdere il proprio “tempo tuta“. Insomma, potranno arrivare a lavoro già vestiti ed il tempo impiegato sarà retribuito in busta paga: ovviamente, bisogna comprendere adesso in che misura.