Li chiamano i “formaggi del verme solitario”: non mangiarli neanche se ti obbligano | Ti spaccano l’intestino crasso

Da non mangiare - freepik - risorgimentonocerino.it

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Ci sono delle cose che non vanno somministrate e altre che, seppur innocue, potrebbero essere dannose. L’esempio dei formaggi è calzante.

Siamo parlando di tutti quei cibi che per molte persone sono innocui e non arrecano danni a nessuno, se non in particolari casi che nessuno si aspetta.

Si sa, al supermercato vendono ogni cosa, senza parlare della rete, ma ci son cose che vediamo anche nei negozi sotto casa che creano delle ansie che non conoscevamo.

Ecco che scatta quella per i formaggi a latte crudo: questi ultimi sono sicuri per i bimbi, gli immunodepressi e le donne in gravidanza?

Se uno di queste persone ingerisce un prodotto a base di latte crudo non pastorizzato le conseguenze possono non essere piacevoli.

I formaggi incriminati

Gli esperti infatti raccomandano di evitare la somministrazione di formaggi a latte crudo per le persone con sistemi immunitari compromessi, alle donne in gravidanza e ai bambini. I trattamenti termici dei formaggi ora sono più veloci e meno stressanti: questo contribuisce al mantenimento di gran parte dei valori nutrizionali originari.

La lista di formaggi a latte crudo è lunghissima: ne fanno parte tante celebri Dop e Igp, dal Parmigiano al Taleggio, dal pecorino ad alcune robiole, Brie e Camembert, talvolta anche la mozzarella di bufala. Alcuni formaggi a latte crudo sono potenzialmente pericolosi perché in assenza di pastorizzazione possono proliferare microrganismi patogeni come l’escherichia coli, la salmonella o la listeria. I batteri che possono causare intossicazioni alimentari e, nei casi più gravi e rari, la sindrome emolitico-uremica, infezione che può compromettere il funzionamento degli organi ed essere letale.

Formaggi da non mangiare - academy - risorgimentonocerino.it
Formaggi da non mangiare – academy – risorgimentonocerino.it

Meglio non mangiarli

I formaggi a latte crudo potenzialmente pericolosi sono la maggior parte di quelli freschi e a pasta molle, come le robiole o gli erborinati. Non si corre alcun rischio, invece, con i formaggi a latte crudo con lunghe stagionature. Se un formaggio è prodotto con latte crudo è obbligatorio indicarlo in etichetta, così come è obbligatorio scrivere sui distributori di latte non pastorizzato che va bollito prima di berlo.

Ecco quindi che scattano tutte le precauzioni del caso, poiché le infezioni da batteri duri e resistenti sono davvero molto insidiose per determinati individui che non riescono a smaltirlo in maniera corretta. Oggi però la tecnologia in campo medico sta progredendo, per questo, nonostante vi siano dei limiti la situazione sta migliorando, specialmente nei casi in cui si rischiasse molto. Ad oggi infatti nessuno, se non in casi rarissimi, rischia la vita per prodotti del genere.