Doccia fredda per i lavoratori: addio per sempre certificato medico | “Alza il sedere e fai il tuo dovere”

Addio al certificato medico (Fonte: Canva) - www.risorgimentonocerino.it
Cosa vuol dire che i lavoratori potrebbero dover dire addio al certificato medico? Facciamo chiarezza in merito.
La malattia è un diritto imprescindibile concesso ai lavoratori, i quali, in caso di problemi di salute che ne impediscono il normale svolgimento delle attività lavorative, hanno diritto a restare a casa per curarsi.
In quei giorni di assenza, non solo il lavoratore sarà comunque pagato dall’azienda, ma il titolare è obbligato a mantenere il posto di lavoro. Questo è stato reso necessario per via di quegli episodi che avvenivano in passato, dove molti lavoratori venivano licenziati proprio perché assenti per malattia.
Oggi non è più possibile, ovviamente però il lavoratore dovrà rispettare delle norme ben precise, come per esempio: avvisare nei tempi corretti l’azienda della propria assenza, non superare il numero massimo concesso per assentarsi dal lavoro in caso di malattia e così via.
Eppure questa notizia potrebbe far dire addio al certificato medico a molti lavoratori. Ecco che cos’è successo.
Le regole per la richiesta della malattia
In passato richiedere la malattia era una pratica assai più macchinosa a livello burocratico, ma oggi giorno grazie alla tecnologia e all’inoltro dei documenti a livello telematico è quasi tutto in discesa. Le azioni da fare sono molto semplici, per i casi standard di influenza per esempio: andare dal medico ed esporgli il problema; il professionista dopo avervi visitato esporrà la sua diagnosi, indicandovi il numero corretto di giorni per i quali dovreste stare a casa per riprendervi al 100% (in assenza ovviamente di complicanze e particolari patologie).
Appurato questo, il medico vi rilascerà un certificato con un numero di protocollo e il numero di giorni di sospensione dal lavoro, le cui informazioni dovrete comunicarle in maniera celere al vostro titolare, in modo da non creare disagi all’azienda. A sua volta il medico avrà già inoltrato il modulo all’INPS e da quel momento in poi, il paziente dovrà quindi rispettare i vincoli di orario che vengono imposti, per poter accertare la veridicità delle informazioni rilasciate, in caso di passaggio del controllo autorizzato.

Addio al certificato in questo caso specifico
Appurato come funziona la richiesta della malattia, come mai alcuni lavoratori potrebbero dover dire addio al certificato di malattia? Come possiamo leggere da money.it, una nuova sentenza della Cassazione ha chiarito che il lavoratore deve comunicare in maniera tempestiva al datore di lavoro la sua assenza per malattia, dopo essersi sottoposto a una visita medica e che il certificato dovrà riportare la data della visita, non potendo essere quindi retroattivo, visto che non si può inserire una data precedente al controllo dello specialista.
Per questo motivo dovreste farvi forza e andare comunque dal dottore, non in casi estremi ovviamente, per i quali è richiesta la visita domiciliare, e farsi rilasciare il certificato corretto. Inoltre il caso di retroattività ha validità soltanto in un caso specifico: “quando il paziente richiede una visita domiciliare che il medico di famiglia non riesce a svolgere nella giornata. Secondo la legge, infatti, le richieste occorse dopo le ore 10:00 possono essere evase nella giornata successiva…”. Informatevi bene quindi da adesso in poi, chiamando anche la guardia medica nei giorni di festa, in quanto potreste non essere più giustificati dall’azienda in questo caso.