Emiliano a Nocera: Un appello per una politica partecipativa

Il governatore pugliese Michele Emiliano ha animato un acceso dibattito presso l’istituto “Pucci” di Nocera, ospite dell’associazione Phronesis. Davanti a oltre trecento partecipanti, Emiliano ha condiviso le sue idee su diversi temi, instaurando un proficuo dialogo con il pubblico. La presidente dell’associazione, Lucia Bove, ha aperto l’incontro sottolineando l’impegno di Phronesis nel rafforzare il tessuto sociale e umano del territorio. Durante il suo intervento, durato circa un’ora, Emiliano ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella vita politica. “I politici – ha affermato – devono cessare di manipolare il popolo e agire da arbitri imparziali nelle questioni di interesse collettivo. Il successo della ricostruzione del Teatro Petruzzelli dimostra che la buona fede porta risultati, e che un leader autentico mette in pratica le volontà dei cittadini, non le impone”. Emiliano ha citato l’esempio del recente referendum, evidenziando la capacità degli italiani di informarsi e partecipare attivamente al processo decisionale quando coinvolti. Ha ribadito la necessità di una politica che non sia una mera imposizione dall’alto, ma un processo collaborativo che vede i cittadini come attori principali nella definizione dei programmi. Sull’argomento Mezzogiorno, Emiliano ha espresso l’urgente necessità di superare l’immagine di perenne arretratezza del Sud. “La mancanza di finanziamenti in regioni come la Campania e la Puglia – ha spiegato – è un problema serio. Un’unione delle forze del Sud, senza ricorrere a nazionalismi superati, permetterebbe di acquisire una maggiore forza contrattuale e di raggiungere obiettivi ambiziosi, senza timore delle resistenze del Nord.” Ha poi concluso affermando che Napoli e Bari sono in fase di cambiamento, ma che attendere interventi da Roma non è una strategia vincente. Infine, rispondendo alle domande sulla sua eventuale candidatura alla segreteria del PD, Emiliano ha dichiarato di non temere la competizione, a patto che le regole siano rispettate.