La piaga dei volantini pubblicitari: un problema sottovalutato

La piaga dei volantini pubblicitari: un problema sottovalutato

Ogni giorno, le cassette postali si riempiono di materiale pubblicitario: offerte allettanti di supermercati, negozi di elettronica, agenzie immobiliari che promuovono le loro ultime disponibilità. Certo, la pubblicità è il motore del commercio, ma chi sopporta i costi di questa incessante informazione? Il consumatore finale, ovviamente, che ritrova questi costi integrati nel prezzo di ogni acquisto, dal nuovo smartphone alla bottiglia di vino “in promozione”. Un’imposizione silenziosa, che grava sul bilancio familiare. Inoltre, la stragrande maggioranza di questi volantini finisce direttamente nella spazzatura, generando un impatto ambientale drammatico e inaccettabile, un problema che sembra passare inosservato agli attivisti ecologisti. Un ulteriore aspetto preoccupante è la sicurezza domestica: una cassetta postale piena segnala chiaramente l’assenza dei residenti, diventando un invito per i malintenzionati. Questo pericolo, così come i famigerati “segni” lasciati dai ladri sui portoni, viene spesso sottovalutato. Anche le visite porta a porta dei rappresentanti, con la loro formula “Pubblicità, mi apre?”, diventano un’informazione preziosa per chi progetta un furto. Allora, perché aspettare che si verifichi un evento spiacevole prima di intervenire? Non sarebbe opportuno introdurre regolamenti condominiali che prevedano cassette postali esterne dedicate alla pubblicità, come già accade in molti condomini? È tempo che anche le organizzazioni ambientaliste si mobilitino contro questo enorme spreco di carta, un problema che arricchisce pochi a discapito dell’ambiente e della collettività.