Riaffiorano criticità nella sanità campana: un appello per ridisegnare le risorse

Riaffiorano criticità nella sanità campana: un appello per ridisegnare le risorse

Il segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala, solleva serie preoccupazioni riguardo al malfunzionamento del sistema sanitario regionale, rivolgendo un appello al governatore De Luca. Dopo aver censurato l’acquiescenza del governatore ai tagli governativi, Scala, originario di Castellammare di Stabia, sottolinea la profonda differenza tra la gestione di una regione di cinque milioni di abitanti e quella di una città di 150.000. In un’intervista telefonica, Scala ha dichiarato: “De Luca, nelle Conferenze Stato-Regioni, ha un potere di veto sulle ripartizioni delle risorse. Né lui, né Caldoro, si sono mai opposti a questi piani. Se non si blocca questo sistema, la situazione rimarrà invariata. Individuare i colpevoli nello scandalo dell’ospedale ‘Santa Maria di Nola’ è irrilevante. La responsabilità è diffusa: senza fondi adeguati, che cosa si può fare? Le app non risolvono i problemi strutturali della sanità campana, radicati nel sistema sanitario nazionale. De Luca deve dimostrare autorevolezza, anche a costo di scontrarsi con la sua stessa coalizione, altrimenti questa situazione di stallo continuerà. Il decreto 70 aggraverà ulteriormente la situazione. Le lunghe liste d’attesa alimentano la migrazione sanitaria, con conseguente riduzione dei fondi l’anno successivo: un circolo vizioso. Chi ha meno di 40 anni e si ammala di tumore è costretto a curarsi fuori regione, altrimenti rischia la vita; ma questo comporta una diminuzione delle risorse per la Campania l’anno seguente. Anche una gestione impeccabile della sanità italiana non migliorerebbe la situazione attuale. È necessario rivedere i parametri di finanziamento: è inaccettabile che un lombardo riceva 300 euro all’anno in più rispetto ad un campano per le cure sanitarie. La Campania, terra martoriata, necessita di un surplus di risorse, non solo della garanzia di servizi essenziali. Un presidente di Regione dovrebbe affrontare questi problemi con concretezza, evitando la demagogia e il populismo.”