Un ringraziamento alla Polisportiva Folgore

Esprimo la mia gratitudine alla Polisportiva Folgore, in qualità di “nocerino d’adozione”, come mi definisco. Non ricordo di aver frequentato la Folgore in passato; la mia conoscenza dell’associazione deriva dai racconti entusiasti di mio cognato, Gaetano Lamberti. La sua assenza alla recente, splendida serata, mi ha spinto, forse inconsciamente, a partecipare al suo posto. L’amore e la passione che mio cognato nutriva per la Folgore mi hanno avvicinato a questa realtà. Ieri sera, osservando la folla di persone, molte delle quali con i miei stessi anni, e il loro contagioso entusiasmo, ho compreso appieno il ruolo fondamentale che questa associazione ha avuto per Nocera e i suoi abitanti. Qualcuno ha parlato di “memoria come necessità di continuità storica”. Non so se, come scrive Ungaretti, “il ricordare è di vecchiaia il segno”, ma con l’età si percepisce il passato come un film: luoghi, persone, eventi, uno scorcio di tempo e spazio, una fetta di storia personale. L’avvocato Di Vito, di cui ho scoperto ieri l’importante contributo alla fondazione della Folgore, lo ha definito un “nostalgico amarcord”, un contributo dato in un’età in cui altri sono i desideri. Come scrive Houellebecq in “Sottomissione”: “La nostalgia non è un sentimento estetico… Si ha nostalgia di un luogo per il semplice fatto di esserci vissuto, poca importa se bene o male. Il passato è sempre bello”. In quella serata, tra giovani e meno giovani, ho percepito l’impatto profondo di questa realtà sul tessuto sociale della città. Come cittadino nocerino d’adozione, a nome anche di coloro che non sono più tra noi, esprimo un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. Auguri Folgore. Dr. Antonio D’Antonio