Energia indossabile: il futuro del tessile sostenibile

L’Italia è ben posizionata per diventare leader mondiale in una rivoluzione ecologica nel settore tessile. Scienziati italiani, pionieri nella nanotecnologia, stanno sviluppando tessuti hi-tech in grado di generare energia da fonti rinnovabili. Immaginate giacche, pantaloni o maglioni che ricaricano il vostro smartphone sfruttando l’energia solare, eolica o persino il movimento del corpo. Questo non è più fantascienza.
Un progetto guidato dall’ingegner Luana Persano del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sta producendo un tessuto innovativo. Utilizzando la nanofilatura, il team crea un materiale da polivinilidenfluoruri, polimeri che generano elettricità quando sottoposti a sollecitazioni meccaniche come stiramento o compressione. “Questi materiali, spiega la Persano, producono cariche elettriche agli estremi quando allungati o compressi.”
L’Italia vanta una posizione di assoluto rilievo nello sviluppo di fibre innovative grazie a numerosi gruppi di ricerca distribuiti in tutto il paese (Milano, Biella, Bologna, Napoli e altre sedi universitarie). L’eccellenza del settore moda italiano rappresenta un ulteriore vantaggio competitivo per la commercializzazione di questa tecnologia.
Questa scoperta potrebbe rivoluzionare sia l’industria tessile che quella energetica, aprendo la strada a innumerevoli applicazioni. Tuttavia, alcuni aspetti richiedono ancora miglioramenti: autonomia di ricarica, resistenza, traspirabilità, impermeabilità e, soprattutto, praticità d’uso. I prototipi esistenti richiedono ancora ulteriore sviluppo prima che questi capi d’abbigliamento tecnologici ed ecocompatibili siano disponibili sul mercato.