Il mito degli alimenti “leggeri”: verità e conseguenze

Il mito degli alimenti “leggeri”: verità e conseguenze

Yogurt scremati, biscotti senza colesterolo, formaggi magri: i prodotti “light” inondano il mercato, ma nascondono una verità scomoda. Spesso, anziché favorire il benessere, compromettono il metabolismo. “I prodotti light non sono né economici né salutari – afferma Sara Farnetti, esperta in nutrizione funzionale – semplicemente appagano meno e sono meno gustosi.” Molti consumatori, attratti dalla promessa di leggerezza, scelgono le versioni light dei loro cibi preferiti, da yogurt a dolci. Tuttavia, l’assenza di grassi non garantisce benefici per la salute. Questo trend, infatti, sembra essersi trasformato in un’operazione commerciale volta ad aumentare consumi e profitti. La dottoressa Farnetti spiega che “il cibo light rappresenta una soluzione consolatoria per chi tenta di dimagrire con diete drastiche, un alimento che permette di mangiare senza sensi di colpa. In realtà, i grassi vengono sostituiti da sale, additivi e zuccheri, principali responsabili dell’accumulo di adipe addominale, un problema che non dipende dal contenuto di grassi del cibo”. Per chi desidera perdere peso, la scelta degli alimenti è fondamentale. È facile lasciarsi ingannare dai prodotti “light” a basso contenuto di grassi, ma una sana perdita di peso deriva da un’alimentazione bilanciata e uno stile di vita attivo, non dalla semplice eliminazione dei lipidi. Secondo il medico anti-aging Filippo Ongaro, “i cibi light rappresentarono una risposta dell’industria alimentare alla crescente attenzione del consumatore per la dieta. Tuttavia, sono sorti dubbi sulla composizione di questi prodotti. Per raggiungere il peso forma, è necessario un equilibrio tra nutrizione e attività fisica. Consumare occasionalmente prodotti light per un piacere culinario non arreca danni, ma è importante evitare che diventino un’abitudine.”