La Cassazione difende la privacy domestica: l’ex coniuge può allontanare la suocera

La Cassazione difende la privacy domestica:  l’ex coniuge può allontanare la suocera

Le tensioni familiari, spesso causate dall’eccessiva presenza della suocera, possono minare la serenità di una coppia. La Corte Suprema ha stabilito un precedente giuridico significativo a tutela del diritto alla privacy domestica, offrendo una soluzione legale a questa problematica. Numerose separazioni, come dimostrano le statistiche, sono influenzate dall’intrusione dei genitori dei coniugi nella vita di coppia, un’ingerenza che può persistere anche dopo la fine del matrimonio, causando disagi significativi. Una sentenza della Cassazione del 2012 (n. 47500 del 21 settembre) ha chiarito definitivamente la questione. Nel caso in cui un coniuge lasci la residenza familiare, l’altro coniuge ha il diritto di impedire l’accesso e la permanenza di terzi, inclusa la madre dell’ex partner. Questa sentenza ha rigettato il ricorso di una novantenne condannata per violazione di domicilio (art. 614 c.p.) dopo essersi trasferita nella casa dell’ex coppia contro la volontà della nuora, nonostante il figlio avesse lasciato l’abitazione. La Corte ha ribadito che la cessazione della convivenza annulla il diritto dell’ex coniuge di consentire l’accesso a terzi nella proprietà, anche se ne mantiene la comproprietà. La Costituzione tutela l’inviolabilità del domicilio, garantendo pace e tranquillità all’interno dell’abitazione, un diritto prioritario rispetto alle pretese di altri, persino di un genitore. La sentenza conferma la possibilità di richiedere l’allontanamento di chi viola tale diritto, sanzionando con pene detentive l’ingresso illegittimo nell’abitazione.