La Concentrazione Editoriale: Un’Analisi del Mercato e delle sue Conseguenze

Un’intervista con Alberto Cristofori, autore, traduttore e redattore per Bompiani, offre un’analisi perspicace della potenziale fusione tra Mondadori e RCS, due giganti dell’editoria italiana. La fusione, in discussione da quasi un anno, attende l’approvazione dell’autorità antitrust. Recentemente, l’abbandono di Elisabetta Sgarbi, ex direttore editoriale di Bompiani, insieme ad altri editori e autori di spicco come Umberto Eco e Sandro Veronesi, per dar vita alla casa editrice indipendente “La nave di Teseo”, ha acceso i riflettori su questo evento epocale.
Cristofori, autore del romanzo “Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua” (premiato con il premio Comisso), esprime preoccupazione per le implicazioni di questa possibile unione, basandosi sulle informazioni disponibili pubblicamente. L’atmosfera nel settore, afferma, è caratterizzata da una profonda apprensione, con un’attenzione eccessiva alle questioni finanziarie e antitrust, a scapito delle rilevanti problematiche occupazionali che riguardano sia i dipendenti che i numerosi collaboratori esterni, spesso privi di adeguata protezione.
Interrogato sulle potenziali ripercussioni della fusione sullo scenario editoriale nazionale, Cristofori esprime una visione piuttosto moderata. Crede che l’impatto sulla produzione letteraria sarà minimo, prevedendo una possibile lieve riduzione del numero di titoli pubblicati e alcuni cambi di casa editrice da parte degli autori. Tuttavia, sottolinea come le vere trasformazioni siano già in atto, silenziosamente, nella concentrazione della distribuzione e in altri aspetti commerciali meno appariscenti, ma di gran lunga più significativi per il futuro del settore rispetto alla scelta di pubblicare un determinato libro con un particolare marchio.
In merito alla possibile influenza sulla libertà di informazione, Cristofori evidenzia che, sebbene l’accordo riguardi solo il settore librario, sussistono perplessità riguardo ai manuali scolastici, un comparto ancora più sensibile. Seppur scettico su possibili censure per la narrativa, si interroga sulle potenziali “linee guida” ideologiche che un gruppo con una quota di mercato così dominante potrebbe imporre su testi scolastici di storia, filosofia o letteratura italiana, un rischio, per quanto al momento remoto, che meriterebbe maggiore attenzione.
Riguardo all’influenza su premi letterari prestigiosi come lo Strega, Cristofori solleva interrogativi sulla reale indipendenza delle giurie, sottolineando l’importanza di una maggiore trasparenza e onestà intellettuale nel processo di selezione.
Infine, interpellato sullo stato di salute dell’editoria italiana, Cristofori evita risposte semplicistiche. Pur riconoscendo un momento di difficoltà in alcuni settori, sottolinea che la valutazione dipende dai parametri utilizzati. L’aumento delle pubblicazioni per ragazzi, ad esempio, è un segnale incoraggiante, ma allo stesso tempo potrebbe indicare una correlazione tra maggiore istruzione e minor propensione alla lettura. Conclude affermando la difficoltà di individuare soluzioni universali, preferendo concentrarsi sulla propria attività e sul significato personale del proprio lavoro.