L’OMS classifica le carni processate tra le sostanze cancerogene

L’OMS classifica le carni processate tra le sostanze cancerogene

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) includerà prossimamente i prodotti a base di carne rossa lavorata nell’elenco delle sostanze cancerogene. Questa decisione, in linea con le ricerche dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), colloca questi alimenti accanto ad altre sostanze note per la loro pericolosità, come l’amianto, il fumo di tabacco e l’arsenico. La lista nera comprende insaccati, wurstel, pancetta, hamburger e preparati a base di carne. Sebbene gli studi scientifici abbiano ampiamente evidenziato la necessità di ridurre il consumo di carne rossa, e in particolar modo di evitare prodotti industriali ricchi di additivi chimici, permangono alcune sfumature. Il dott. Filippo Ongaro, nutrizionista ed esperto di medicina anti-aging, sottolinea l’importanza di distinguere tra carni lavorate industrialmente e prodotti di alta qualità, come i prosciutti DOP, evidenziando il ruolo dell’allevamento e l’effetto sinergico della dieta complessiva e dello stile di vita sulla salute. L’opinione prevalente tra gli esperti è che la posizione dell’OMS e dell’IARC, pur non essendo una novità assoluta, sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza e di un approccio più equilibrato all’alimentazione. La dott.ssa Sara Farnetti, dietologa, precisa che nel caso della carne fresca, la qualità del prodotto, il metodo di cottura e l’abbinamento con altri alimenti sono fattori determinanti. Limitare il consumo di insaccati e salumi di bassa qualità, ricchi di sostanze potenzialmente dannose, è fondamentale, ma per la carne rossa, la qualità e la preparazione sono altrettanto importanti. L’integrazione di verdure ricche di polifenoli e l’utilizzo di oli salutari, come l’olio extravergine di oliva, contribuiscono a mantenere un microbiota intestinale equilibrato, accelerando il transito intestinale e favorendo l’eliminazione delle scorie. Infine, la dottoressa Farnetti conclude che la chiave per una dieta salutare non sta nell’eliminazione di interi gruppi alimentari, ma nella scelta consapevole di prodotti di alta qualità, freschi e poco processati, nella loro preparazione attenta e nel loro consumo equilibrato. L’evitazione di cibi industriali ricchi di grassi saturi, conservanti e zuccheri aggiunti è altrettanto cruciale per la salute.