UPM: Un esperimento socio-artistico sulla musica e il lavoro in fabbrica

Un’ambiziosa opera, a metà tra documentario e performance artistica, intitolata “Unità di produzione musicale” (UPM), ha ricreato un’esperienza lavorativa di otto ore in un ambiente industriale. Sessanta musicisti, un mix di artisti affermati e dilettanti, hanno partecipato a questa simulazione, svolgendo turni di composizione ed esecuzione in uno spazio produttivo. L’esperimento, ideato da Enrico Gabrielli e Sergio Giusti, in collaborazione con Enece Video (Pietro De Tilla, Elvio Manuzzi, Tommaso Perfetti) e Pietro Leone, ha riprodotto fedelmente le dinamiche lavorative, inclusi tempi e pause, documentando ogni aspetto, dalle conversazioni informali alla fatica fisica. I documentaristi si sono limitati a osservare e registrare, senza interferire o condurre interviste. Divisi in due gruppi, i musicisti si alternavano nella creazione di spartiti e nell’esecuzione, creando un’interazione collettiva improvvisata. L’iniziativa, condotta a porte chiuse, ha coinvolto personalità di spicco della musica italiana, quali i Ministri, Giulio Favero, Dente, Eugenio Finardi, gli Zen Circus, Vasco Brondi, Rodrigo d’Erasmo, Roberta Sammarelli dei Verdena, la Tempesta, Giorgio Canali, i Baustelle, Manuel Agnelli, Iosonouncane, la Fuzz Orchestra, Davide Toffolo, Julie’s Haircut, Nicolò Fabi e molti altri, affiancati da musicisti meno conosciuti e persone senza alcuna esperienza musicale, riproducendo la varietà di competenze presenti in un contesto produttivo di massa. L’obiettivo non era quello di creare un prodotto artistico finito, ma di analizzare sociologicamente il rapporto tra arte, musica e lavoro, offrendo una riflessione aperta al pubblico senza imporre conclusioni preconcette. L’esperimento, ispirato a studi sociologici di stampo milgramiano, indaga sulle dinamiche di gruppo e la standardizzazione del processo creativo in un ambiente simulato di lavoro in fabbrica, dove l’egocentrismo individuale cede il passo alla cooperazione e alla produzione seriale.