La Stampa 3D: Tra Sviluppo Inarrestabile e Futuro Immaginabile

Nel febbraio 2011, The Economist paragonava l’impatto potenziale della stampa tridimensionale a quello della rivoluzione industriale. Le sue origini risalgono alla fine del XX secolo, inizialmente limitata alla creazione di prototipi. L’inizio del XXI secolo ha però assistito ad un’evoluzione significativa, con stampanti 3D più affidabili e diffuse, persino in ambito produttivo. Il prezzo elevato rappresentava un ostacolo alla diffusione di massa, ma a partire dal 2010 i costi di produzione sono crollati, rendendo queste tecnologie accessibili anche per uso domestico. Un modello che una volta costava circa 20.000 dollari, divenne acquistabile per 1.000 dollari, una differenza notevole. Il funzionamento è sorprendentemente simile a quello delle stampanti tradizionali: un modello 3D viene inviato alla macchina, che utilizza filamenti di plastica per creare l’oggetto. Questa tecnologia prospetta la possibilità di produrre direttamente beni di consumo, riducendo costi di trasporto e imballaggio. La Divergent Microfactories, ad esempio, sta sviluppando la Blade, un veicolo interamente stampato in 3D. I benefici sono molteplici, con una riduzione dei costi di fabbricazione e un impatto ambientale significativamente inferiore, stimato in un terzo rispetto a quello di un veicolo elettrico. Sebbene la commercializzazione non sia ancora iniziata, la prospettiva di una produzione automobilistica rivoluzionata in questo modo è concreta e potrebbe risolvere problemi che la tecnologia dei veicoli elettrici non ha completamente affrontato. In definitiva, la stampa 3D è una tecnologia giovane, ma con un enorme potenziale di crescita e applicazione in svariati settori. La sua diffusione dipenderà dalle scelte strategiche delle aziende, chiamate ad esplorare questa frontiera tecnologica.