La commedia “MarraZzarra” di Pietro De Silva: un’esilarante discesa negli abissi del mondo dello spettacolo

La nona edizione di “L’Essere e l’Umano” prosegue con il secondo spettacolo, “MarraZzarra”, una commedia scritta e diretta da Pietro De Silva, in scena venerdì 7 febbraio alle 20:45 presso il Teatro Diana di Nocera Inferiore. Questa produzione di Artenauta Teatro, ideata da Simona Tortora, organizzata da Giuseppe Citarella e patrocinata dal Comune di Nocera Inferiore, segue il debutto de “La Sparanoia”. “MarraZzarra” segue le peripezie di due giovani attori, Leonardo Zarra e il nocerino Giovanni Marra, in una rappresentazione grottesca delle difficoltà che i professionisti del settore devono affrontare. De Silva, un regista affermato con collaborazioni prestigiose, come quelle con Fellini e Bellocchio, ci racconta la genesi del suo lavoro. L’ispirazione è nata dalla volontà di rappresentare, con un tocco di assurdo, le sfide e le delusioni che molti giovani artisti incontrano nella loro ricerca di affermazione professionale. L’obiettivo non è quello di dipingere un quadro drammatico, ma di evidenziare, in modo esilarante, la precarietà e la disperazione che caratterizzano la vita di chi sogna la gloria, ma si trova intrappolato in un ciclo di aspettative frustrate. De Silva ha attinto alle sue esperienze degli anni ’70, segnati da una precarietà costante, ma ha poi trasformato queste difficoltà in situazioni comiche, amplificando l’assurdità del sistema. Il regista descrive il processo creativo come un work in progress, influenzato dalla collaborazione con gli attori, che hanno contribuito a modellare il testo e a renderlo più dinamico e incisivo. L’intesa con Marra, Zarra e l’aiuto regista Lorenzo Rossi è stata fondamentale per la realizzazione dello spettacolo, sia sul piano artistico che su quello tecnico e organizzativo. De Silva conclude offrendo preziosi consigli agli aspiranti attori: perseveranza, continua esplorazione di sé, ricerca di collaborazioni fruttuose e sperimentazione di nuove forme drammaturgiche. Il suo ideale di teatro è un’esperienza coinvolgente, capace di catturare l’immaginazione del pubblico e di trasporlo in un mondo emozionale unico. Infine, riflette sul suo percorso futuro, sottolineando l’importanza della serenità interiore e della capacità di condividere la propria arte con gli altri, in un’ottica di reciproca arricchimento e appagamento.