“Spleen: Un’esplorazione artistica a Salerno”

Dal 4 maggio al 30 giugno, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno ospita “Spleen”, un progetto artistico multiforme ispirato all’omonima opera di Baudelaire. L’iniziativa, che si compone di mostra, convegno, proiezioni, laboratori e presentazione di catalogo e documentario, indaga il ruolo di un’istituzione culturale storica nel tessuto urbano e sociale della città. L’allusione a Baudelaire, scelta non casuale, richiama la riflessione di Filiberto Menna (1968, “Profezia di una società estetica”) sul rapporto tra arte e città moderna, evidenziando come, per il poeta francese, la realtà contemporanea si definisca attraverso l’esperienza urbana, in contrapposizione alla natura. Tre opere site-specific, realizzate appositamente per la Fondazione, costituiscono il cuore del progetto: “Hey there you, looking for a brighter season (moth)” di Davide Sgambaro (Padova, 1989), inaugurata il 4 maggio; “Qui mi sento a casa” di Marco Strappato (Porto San Giorgio, 1982), presentata il 24 maggio; e infine “Hikikomori” del collettivo damp (Portici), con Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò e Adriano Ponte, il cui debutto è previsto per il 14 giugno. I curatori, Gianpaolo Cacciottolo e Massimo Maiorino, intendono creare uno “spazio transizionale” in cui l’arte si intreccia con la vita, integrandosi nel contesto cittadino e richiamando l’attenzione su un luogo spesso trascurato: la Fondazione stessa. Letizia Magaldi, presidente della Fondazione, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa, sottolineandone il valore per la comunità. “Spleen” è realizzato con il contributo di SEV Iren e il patrocinio del DiSPaC – Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno. Fabrizio Manfredonia