Gesù e gli Esseni: un legame secondo Benedetto XVI?

Numerose richieste hanno stimolato una più approfondita analisi della città natale di Gesù, tema che ha interessato anche il teologo Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, scomparso nel dicembre 2022. Nel suo testo del 2012, “L’infanzia di Gesù”, Ratzinger mette in discussione la tradizionale attribuzione della nascita a Betlemme, definendola un’affermazione più teologica che storica. La Bibbia, infatti, stabilisce che il Messia ebreo doveva discendere da Davide e nascere a Betlemme; gli evangelisti, pertanto, avrebbero cercato di presentare Gesù come adempimento letterale delle Scritture, come riportato da un articolo di Avvenire del 22 novembre 2023 (link disponibile). Tuttavia, Ratzinger, con cautela, ribadisce poi l’origine betlemita e la crescita a Nazareth, basandosi sulle fonti disponibili. Il problema risiede nella scarsità di fonti storiche su Nazareth prima del III secolo. San Girolamo, autore della Vulgata, la descrive come un piccolo villaggio di pianura con circa cento abitanti, in contrasto con la descrizione di Luca 4, 14-30, che la presenta come città elevata con sinagoga, descrizione archeologicamente non confermata. Questo apre il dibattito su possibili alternative: Cafarnao, menzionata nei Vangeli, o Gamala, più coerente geograficamente e con una sinagoga, ma anche centro di ribellioni antiromane, un’associazione potenzialmente scomoda per la figura di Gesù. L’enigma di Nazareth e del titolo “Nazareno” si complica ulteriormente. L’attribuzione della crescita di Gesù a Nazareth potrebbe nascondere il significato di “Nazireo”, ovvero consacrato a Dio con specifici voti. La formazione religiosa di Gesù potrebbe essere avvenuta, in parte, presso la scuola del rabbino Hillel, noto per un’interpretazione più flessibile della legge mosaica rispetto al suo contemporaneo, Shammai. Da Hillel, Gesù potrebbe aver tratto affermazioni come “Non voi per il sabato, ma il sabato per voi” e “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, esemplificando un approccio più pragmatico alla legge. Jacob L. Teicher, nel suo articolo “The Dead Sea Scrolls: Documents of the Jewish Christian Sect of Ebionites” (Journal of Jewish Studies, n. 2, 1951), e lo stesso Ratzinger ipotizzano una formazione presso la comunità essena. Ratzinger, nel suo libro su Gesù, evidenzia la somiglianza tra gli scritti di Qumran e il messaggio cristiano, suggerendo un possibile legame tra Giovanni Battista, e forse Gesù e la sua famiglia, con questa comunità. Già nel 2002, come prefetto della Congregazione per la Fede, Ratzinger aveva sottolineato i legami tra il cristianesimo primitivo, gli zeloti, gli Esseni e il giudaismo ellenistico. Diverse affinità tra la cultura essena e il messaggio di Gesù, confermate anche dallo storico Giuseppe Flavio, emergono dai Vangeli: l’enfasi sulla giustizia (“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati”), l’attività di guaritore, e il rituale della benedizione del pane e del vino, pratiche riscontrabili anche tra gli Esseni. Queste analogie suggeriscono una possibile influenza della cultura essena sulla vita e l’insegnamento di Gesù, tema che merita ulteriori approfondimenti.