L’Epifania del 1928: la Nocerina sconfigge il Napoli e dà inizio alla leggenda dei Molossi
Il 6 gennaio 1928, un’amichevole allo stadio militare dell’Arenaccia di Napoli segnò un momento cruciale nella storia della Nocerina. La squadra rossonera, militante in Seconda Divisione (l’equivalente dell’odierna Serie C), affrontò i padroni di casa del Napoli, squadra della Divisione Nazionale (la massima serie), appena ammessa dopo la sua nascita due anni prima (come Internaples) e rafforzata grazie agli investimenti dell’industriale Giorgio Ascarelli. Mentre il Napoli, ricco di giocatori provenienti dalle formazioni del Nord, considerava l’incontro quasi un allenamento, la Nocerina, guidata dal presidente Buonocore e composta prevalentemente da giovani locali e militari di stanza in città (Alfieri, Iannone, Spina, Piccolo, Zanetti, Franzese, Vittorioso, Petrosino, Ceresoli, Accarino e Cascone), dimostrò una determinazione inaspettata. La vittoria per 1-0, grazie alla rete di Ceresoli nella ripresa, stupì tutti. La grinta dei giocatori, allenati da Sellitti, colpì un giornalista partenopeo, che li definì “molossi”, paragonandoli all’aggressività dei mastini. Sebbene in precedenza fossero stati soprannominati “orsacchiotti” o “diavoli”, il nuovo appellativo, inizialmente condiviso solo da alcuni, non si affermò immediatamente. La consacrazione definitiva arrivò oltre un anno dopo, nel 1929, in un acceso derby contro lo Stabia. La riorganizzazione dei campionati aveva creato un girone campano di Prima Divisione molto competitivo, con Nocerina, Aversana, Nola, Salernitana, Stabia e Vomero. Affrontando difficoltà finanziarie in parte mitigate dal sostegno del colonnello Pavone, comandante della caserma locale, che integrò la squadra con giocatori come Bertagna e Montiglio (anche allenatore), la Nocerina dominò il campionato, contendendosi il primo posto con il Vomero. Il 21 gennaio 1929, al Piazza d’Armi, davanti ad almeno 3000 spettatori, la Nocerina travolse lo Stabia con un netto 3-0. La partita fu seguita da episodi di caos tra tifosi e dirigenti avversari, persino da una rissa negli spogliatoi. Il giornalista Piero Gerace, al seguito dello Stabia, sottolineò l’ostilità del pubblico nocerino nella sua cronaca, minimizzando la sconfitta. Questa osservazione provocò la reazione ironica di Giovanni Zoppi, fondatore del “Risorgimento Nocerino”, che con una celebre poesia ribadì il paragone con i molossi, consacrando definitivamente il soprannome alla squadra, ai suoi tifosi e alla sua storia.