La scomparsa dei portici di Nocera Inferiore: un patrimonio perduto

La scomparsa dei portici di Nocera Inferiore: un patrimonio perduto

Un articolo del 1923, apparso nell'”Archivio storico della Provincia di Salerno” e basato sulle ricerche del nocerino Michele De’ Santi del 1910, documenta la perdita di un elemento distintivo della città: i suoi portici. L’articolo, a firma di Gennaro D’Alessio, descrive il tessuto urbano di Fioccano, caratterizzato da un’area residenziale con portici a doppio filamento, estesa dalla chiesa di Santa Maria del Presepe oltre via delle Carceri. D’Alessio lamenta la loro progressiva scomparsa nel corso del secolo precedente, con l’ultimo porticato demolito pochi anni prima della pubblicazione. La causa principale della loro distruzione? L’opportunismo di un proprietario terriero. Intorno al 1850, con la demolizione del palazzo chiamato “carceri”, un edificio adiacente si trovò con il proprio porticato compromesso. Il proprietario, anziché ripristinare il passaggio coperto, ne approfittò per creare nuovi spazi commerciali, murando il porticato. Malgrado la reazione del comune e una conseguente causa legale, il proprietario vinse, aprendo la strada alla demolizione sistematica dei portici negli edifici circostanti. Il processo di distruzione si protrasse per circa settant’anni, accelerato dalle divisioni ereditarie e dalla crescente domanda di spazi commerciali. L’unico residuo di questo patrimonio architettonico sopravvive oggi in prossimità di Piazzetta Petrosini, un’amara testimonianza di quanto perduto. Secondo Gennaro Orlando, autore di una storia di Nocera de’ Pagani, un’altra via porticata esisteva un tempo vicino al mercato (attuale Piazza Zanardelli e Via Castaldo). La perdita dei portici, simbolo di un passato ricco di fascino, e la cementificazione che ha trasformato il volto della città, rappresentano un monito: recuperare la memoria di questi episodi è essenziale per impedire che simili errori si ripetano e per guardare al futuro con maggiore consapevolezza.