Proroga dello stato di emergenza sanitaria fino a marzo 2022

Lo stato di emergenza nazionale legato alla pandemia da Covid-19 è stato esteso fino al 31 marzo 2022. La decisione, presa dal Consiglio dei Ministri, segue l’annuncio del Primo Ministro Mario Draghi, motivato dalla diffusione della variante Omicron, dalla necessità di completare il ciclo vaccinale con le terze dosi, di incrementare la copertura vaccinale tra i dubbiosi e i non vaccinati, e di avviare la campagna vaccinale pediatrica. La proroga ha ottenuto l’appoggio di diversi partiti, tra cui il Partito Democratico, Forza Italia, Italia Viva e il Movimento 5 Stelle, mentre Fratelli d’Italia, rappresentata da Giorgia Meloni, ha espresso dissenso. Il provvedimento non introduce nuove limitazioni o obblighi, a differenza delle iniziali ipotesi di rendere obbligatoria la mascherina all’aperto; questa misura rimarrà facoltativa nelle zone bianche, diventando obbligatoria solo a partire dal livello di allerta gialla. Il decreto stanzia sei milioni di euro per il Ministero della Difesa, al fine di creare una riserva di vaccini in una struttura militare individuata dal commissario straordinario per l’emergenza, Generale Figliuolo, che dirigerà anche il Comando operativo di vertice interforze. La proroga dello stato di emergenza comporta il mantenimento dei congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena e la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Per quanto concerne gli ingressi in Italia, una nuova ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, impone ai non vaccinati la presentazione di un tampone negativo e una quarantena di cinque giorni; ai vaccinati è richiesto unicamente il tampone negativo. Le disposizioni relative all’utilizzo del Green Pass base e del Super Green Pass, nonché ai test rapidi e molecolari, rimangono invariate.